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SUPER LEAGUELacrime e sangue: «È stato uno shock, mia moglie ha temuto il peggio»

23.05.16 - 16:16
Jonathan Sabbatini, vittima di un brutto infortunio nella sfida di Vaduz, è stato dimesso in mattinata dall'ospedale di San Gallo: «Ora sto bene, domani spero di allenarmi»
Lacrime e sangue: «È stato uno shock, mia moglie ha temuto il peggio»
Jonathan Sabbatini, vittima di un brutto infortunio nella sfida di Vaduz, è stato dimesso in mattinata dall'ospedale di San Gallo: «Ora sto bene, domani spero di allenarmi»
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LUGANO - Un contatto fortuito ma estremamente violento, un episodio da brividi che ha lasciato con il fiato sospeso i 6’023 spettatori del Rheinpark e fatto temere il peggio per il centrocampista del Lugano Jonathan Sabbatini. Costretto a lasciare il campo in barella dopo una decina di minuti trascorsi immobile sul terreno da gioco e in seguito trasportato d’urgenza dalla Rega all’ospedale di San Gallo, il bianconero - che ha rimediato una commozione cerebrale e ha dovuto farsi applicare quattro punti di sutura al labbro - in mattinata è stato dimesso dal nosocomio ed è rientrato in Ticino.

Da noi contattato, il 28enne uruguaiano ha parlato delle sue condizioni e dello sfortunato episodio che lo ha visto protagonista.

«Fortunatamente il peggio è passato, i risultati delle analisi sono rassicuranti, ma ho preso un bello spavento - ha spiegato Sabbatini - Quando ho visto le immagini dello scontro con Malvino e la reazione dei compagni è stato scioccante».

A San Gallo il giocatore è stato raggiunto dalla consorte che, seguendo la sfida da casa, ha vissuto attimi di terrore. «Mia moglie stava guardando la partita, ha visto le immagini e a un certo punto non capiva più niente, non era facile comprendere cosa stesse davvero accadendo. C’era molto sangue, ha visto i compagni che piangevano e ha pensato al peggio, è stato uno shock. Poi per fortuna ha parlato con Adriano Meoli, il responsabile della sicurezza, le ha detto di stare tranquilla e l’ha rassicurata. Alla fine è andato tutto bene, ma è stato un bel colpo...».

E tornando sul brutto episodio... «Solo guardando i video in tv ho capito quel che è successo. Sono stato molto sfortunato, sono scivolato al momento sbagliato e l’impatto con Malvino è stato inevitabile. Mi hanno trasportato fuori in barella ma non ricordo nulla, mi hanno detto che prima di salire sull’elicottero già parlavo con il medico della società Ferdinando Battistella, ma non rammento quei momenti».

Alla fine la squadra, anche grazie al rigore parato dall'ottimo Salvi, ha strappato un punto pesantissimo in ottica salvezza. «Inizialmente non ero informato sul risultato della sfida, poi in un attimo sono arrivate tre buone notizie. Ero in ospedale e ho ricevuto l’esito delle analisi, ho saputo il risultato del Lugano e anche del pareggio dello Zurigo contro il Sion. I ragazzi sono stati bravissimi, dopo il mio infortunio erano scossi e toccati, giocare in quelle condizioni non era semplice ed invece hanno ottenuto un risultato positivo: ora il destino è ancora nelle nostre mani».

E mercoledì ci si gioca tutto nel match casalingo contro il San Gallo, al Lugano “basta” una vittoria per restare in Super. «Serviranno tre punti, servirà un successo per chiudere i conti e assicurarsi la salvezza. Spero di recuperare ed essere a disposizione di Zeman, io sto benissimo e dico che ce la farò, ma con lo staff medico valuteremo ancora la situazione. In questo momento la guancia è ancora molto gonfia, per oggi niente rischi (nel pomeriggio a Cornaredo si incontrerà con i dottori, ndr), ma domani potrei "muovermi" normalmente e spero di prendere parte all’allenamento. In fondo non giocando ieri ho risparmiato le forze...», ha concluso scherzando il gladiatore Jonathan Sabbatini.

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