Dovessero vedere la loro Federazione legittimata anche dalla FIFA, molti kosovari avrebbero la possibilità di salutare le nazionali nelle quali stanno giocando. Converrà loro cambiare?
BUDAPEST (Ungheria) - La UEFA ha riconosciuto il Kosovo. La prima domanda venuta in mente ai tifosi svizzeri (e di almeno altre quattro-cinque nazioni europee) è stata: «E ora cosa accadrà con quel giocatore?».
Domanda legittima. Il dubbio sul futuro, rimanendo alla Svizzera, dei vari Xherdan Shaqiri, Granit Xhaka e Valon Behrami, è infatti di quelli capaci di levare il sonno (se siete appassionati veri). I tre, una volta che la FIFA accetterà il piccolo stato balcanico tra i suoi membri, faranno le valigie e partiranno per una nuova avventura?
Tecnicamente è possibilissimo. La regola che vieta di vestire più di una maglia di una selezione in carriera (scelta la prima, accettata una convocazione, poi si chiudono le porte di tutte le altre) potrebbe infatti essere aggirata per le nuove nazionali. Il Kosovo, in questo caso, dovrebbe infatti avere una sorta di deroga da parte di FIFA e UEFA e potrebbe chiamare a sé i suoi giocatori più rappresentativi. È già successo in passato. Si ripeterà quasi certamente anche nelle prossime settimane.
La palla, a questo punto, passerebbe tra le mani, anzi, tra i piedi, dei giocatori. Una volta avuto il via libera dagli organi ufficiali, Shaqiri e soci dovrebbero infatti solo... scegliere.
Dovrebbero capire se seguire il cuore, la loro tradizione, la loro famiglia o anche se continuare ad approfittare delle possibilità date loro dal Paese che li ha accolti. In Kosovo, i tre (e tutti gli altri big) potrebbero fare la storia e diventare simboli, di una Nazione in cerca di riconoscimento ancor prima che di una squadra. In Svizzera, con la maglia rossocrociata, però potrebbero continuare a crescere e a giocare ad altissimi livelli approfittando di strutture e programmi all'avanguardia e del prestigio internazionale oramai acquisito.
Una volta che le porte saranno ufficialmente aperte, insomma, gli atleti d'origine kosovara dovranno sedersi, pensare e poi decidere.
E la Svizzera? Sarebbe una beffa per Vlado Petkovic se dopo l'Europeo si trovasse un gruppo più povero di talento. Sarebbe una beffa per tutto il movimento se i giovani "formati" finissero con il dispensar magie altrove.
La Federazione non può in ogni caso fare molto se non accettare, di buon grado o anche a malincuore, un eventuale addio di qualche suo figlio.