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BUDAPESTDeroga pro-Kosovo pronta: Xhaka e i "fratelli" divisi tra cuore, storia e opportunità

03.05.16 - 15:01
Dovessero vedere la loro Federazione legittimata anche dalla FIFA, molti kosovari avrebbero la possibilità di salutare le nazionali nelle quali stanno giocando. Converrà loro cambiare?
Deroga pro-Kosovo pronta: Xhaka e i "fratelli" divisi tra cuore, storia e opportunità
Dovessero vedere la loro Federazione legittimata anche dalla FIFA, molti kosovari avrebbero la possibilità di salutare le nazionali nelle quali stanno giocando. Converrà loro cambiare?
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BUDAPEST (Ungheria) - La UEFA ha riconosciuto il Kosovo. La prima domanda venuta in mente ai tifosi svizzeri (e di almeno altre quattro-cinque nazioni europee) è stata: «E ora cosa accadrà con quel giocatore?».

Domanda legittima. Il dubbio sul futuro, rimanendo alla Svizzera, dei vari Xherdan Shaqiri, Granit Xhaka e Valon Behrami, è infatti di quelli capaci di levare il sonno (se siete appassionati veri). I tre, una volta che la FIFA accetterà il piccolo stato balcanico tra i suoi membri, faranno le valigie e partiranno per una nuova avventura?

Tecnicamente è possibilissimo. La regola che vieta di vestire più di una maglia di una selezione in carriera (scelta la prima, accettata una convocazione, poi si chiudono le porte di tutte le altre) potrebbe infatti essere aggirata per le nuove nazionali. Il Kosovo, in questo caso, dovrebbe infatti avere una sorta di deroga da parte di FIFA e UEFA e potrebbe chiamare a sé i suoi giocatori più rappresentativi. È già successo in passato. Si ripeterà quasi certamente anche nelle prossime settimane.

La palla, a questo punto, passerebbe tra le mani, anzi, tra i piedi, dei giocatori. Una volta avuto il via libera dagli organi ufficiali, Shaqiri e soci dovrebbero infatti solo... scegliere.

Dovrebbero capire se seguire il cuore, la loro tradizione, la loro famiglia o anche se continuare ad approfittare delle possibilità date loro dal Paese che li ha accolti. In Kosovo, i tre (e tutti gli altri big) potrebbero fare la storia e diventare simboli, di una Nazione in cerca di riconoscimento ancor prima che di una squadra. In Svizzera, con la maglia rossocrociata, però potrebbero continuare a crescere e a giocare ad altissimi livelli approfittando di strutture e programmi all'avanguardia e del prestigio internazionale oramai acquisito.

Una volta che le porte saranno ufficialmente aperte, insomma, gli atleti d'origine kosovara dovranno sedersi, pensare e poi decidere.

E la Svizzera? Sarebbe una beffa per Vlado Petkovic se dopo l'Europeo si trovasse un gruppo più povero di talento. Sarebbe una beffa per tutto il movimento se i giovani "formati" finissero con il dispensar magie altrove. 

La Federazione non può in ogni caso fare molto se non accettare, di buon grado o anche a malincuore, un eventuale addio di qualche suo figlio. 

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COMMENTI
 

bm51 7 anni fa su tio
Se vogliano andare lasciamoli andare e mettiamoci una croce sopra. Certo che chiamarla nazionale Svizzera! Mah.

mgk 7 anni fa su tio
E l ora di fare finalmente una nazionale svizzerA

comp61 7 anni fa su tio
Risposta a mgk
ci vai tu a giocare?

gabola 7 anni fa su tio
Risposta a mgk
o rifare...;)

mgk 7 anni fa su tio
Risposta a comp61
E perche no?per la patria io corro dal 1min al 90......=

comp61 7 anni fa su tio
Risposta a mgk
seee ti ci vedo in teckle scivolato su embolo!!!! ahaha

bubi_67 7 anni fa su tio
Ma sono ragazzi che giocano per la maglia.... di sicuro lascieranno le quasi certezze, qualificazioni ai gironi europei/mondiali molto probabili, e premi allettanti per passare a improbabili qualificazioni e premi inesistenti. Signori è dio soldo che comanda, la maglia solo a parità di prezzo (guadagno e opportunità) diventa un qualcosa in cui credere

matteo2006 7 anni fa su tio
Se vogliono andare nella loro nazionale di origine lo trovo corretto, in un caso normale di doppia nazionalità il giocatore sceglie la prima volta. Però come ha detto il Kubi se vogliono cambiare che lo dicano immediatamente e poi che sia la federazione a decidere se convocarli agli europei o meno, e con quali motivazioni ci vanno; semplice onesta. In club è cosa normale cambiare squadra (solo nel calcio un ex non esulta), in nazionale è leggermente diverso perché porti la maglia di un paese che vai a rappresentare, si sono guadagnati il posto agli europei però non è che lo facciano per la gloria ma per visibilità quindi anche se dura potrebbe essere giusta la scelta di forzare una decisione prima e se del caso convocare altri ragazzi che intendono continuare il percorso. Perchè tanto cosa si spera di raggiungere anche questi "campioni"? già bello che arriviamo agli ottavi e per tanto così fai giocare qualcun altro che ha voglia di farlo non solo per farsi vedere da qualche club in cerca di contratto.

gabola 7 anni fa su tio
chissa...magari cosi potranno esultare quando segnano....;)

rojo22 7 anni fa su tio
Se vanno, ciao e auguri.
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