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GENTL'eroe ticinese di Champions League fra pallone e attentati

26.11.15 - 06:08
Danijel Milicevic sta trascinando il Gent nella massima competizione europea per club: "Sarebbe incredibile qualificarci agli ottavi. I terroristi di Bruxelles? Ora c'è meno paura"
L'eroe ticinese di Champions League fra pallone e attentati
Danijel Milicevic sta trascinando il Gent nella massima competizione europea per club: "Sarebbe incredibile qualificarci agli ottavi. I terroristi di Bruxelles? Ora c'è meno paura"
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GENT (Belgio) - La compagine belga del Gent ha centrato un vero e proprio exploit martedì sera in occasione del quinto turno della fase a gironi di Champions League, espugnando il campo del Lione (2-1). Uno dei protagonisti assoluti di questo successo è stato senza ombra di dubbio il 29enne ticinese Danijel Milicevic, autore di un gran gol su punizione che ha permesso ai suoi di trovare il momentaneo pareggio.

Grazie a questa preziosissima vittoria il Gent si trova momentaneamente al secondo posto del Gruppo H (7 punti), con una lunghezza in più del Valencia, terzo. I belgi avranno ora la grande occasione di qualificarsi per gli ottavi di finali nell'ultimo incontro del girone che avrà luogo mercoledì 9 dicembre a Gent contro lo Zenit, che ha già staccato il pass per il turno successivo.

Danijel Milicevic, hai segnato una rete di pregevole fattura al Lione e ora il Gent ha la grande possibilità di qualificarsi per gli ottavi di finale di Champions. Come ti senti?
"Ho provato delle emozioni molto forti. È stato incredibile segnare in uno stadio che ha ospitato tanti incontri europei di grande livello e vincere al 95', sull'ultima azione della partita, è stato come mettere la ciliegina sulla torta. La cosa più importante è che adesso siamo secondi a una giornata dalla fine e che abbiamo la grande possibilità di superare il turno, il che sarebbe pazzesco".

Oltretutto giocherete in casa contro lo Zenit già qualificato, quindi c'è più di una speranza...
"Saremo molto motivati, anche se siamo consapevoli che non sarà facile. Abbiamo visto che lo Zenit non regala niente a nessuno: dopo quattro partite era infatti già qualificato e contro il Valencia la squadra ha giocato il suo miglior calcio, quindi non regalerà niente nemmeno a noi. Dipenderà tutto dal nostro atteggiamento e in caso di sconfitta potremo comunque sperare che gli spagnoli non vincano".

Mancano ancora due settimane alla sfida contro lo Zenit, ma ormai i vostri avversari li conoscete...
"I russi hanno delle grandi individualità, soprattutto in attacco con Hulk e Dzyuba. Nel complesso il gruppo è composto da grandi giocatori, ma abbiamo due settimane per prepararci, siamo carichi".

Ti aspettavi che a questo punto il Gent fosse ancora in corsa per la qualificazione?
"Se devo essere sincero non me l'aspettavo. Inizialmente il nostro obiettivo era quello di centrare il terzo posto nel girone che permette la qualificazione automatica all'Europa League. La seconda piazza era veramente un sogno che però adesso possiamo realizzare: finora in Champions League abbiamo giocato sempre bene e le sconfitte patite contro lo Zenit in Russia e contro il Valencia in Spagna, ci hanno anche lasciato un po' di amaro in bocca. Adesso siamo a un passo dall'essere fra le 16 migliori squadre d'Europa, speriamo che vada tutto per il verso giusto".

... e adesso anche un po' di Ticino fa il tifo per il Gent...
"Ho ricevuto tantissimi messaggi dai miei amici e dagli svizzeri in generale. Mi hanno scritto anche molte persone che non conoscevo e che seguono il Gent solo perché vengo da Osogna e questo mi ha ovviamente fatto molto piacere".

Grazie alle tue prestazioni e alle tue reti, ora la Nazionale svizzera e Vladimir Petkovic non possono più non prenderti in considerazione...
"Ci ho già pensato un paio di volte, ma va bene così. Penso che il mister sia stato chiaro, anche se proverò a fargli cambiare idea con le mie prestazioni in Champions League. Non so se mi stia seguendo, ma sarebbe il massimo se mi prendesse in considerazione. A Lione è però venuto a vedermi il selezionatore della Bosnia il quale ha chiesto informazioni su di me".

Nel caso saresti interessato anche a questa opzione? Giocare con due campioni come Dzeko e Pjanic non dev'essere per niente male...
"Onestamente non ci ho mai pensato veramente. Sono chiaramente onorato che l'allenatore mi segua ed è da un annetto che lo fa, ovvero da quando abbiamo vinto il campionato. Le prossime partite amichevoli delle nazionali saranno a marzo e c'è ancora tempo per pensare. Oltre a Pjanic e Dzeko che sono due assoluti campioni, dai quali avrei molto da imparare, la Bosnia può vantare elementi molto validi ed è un peccato che abbia perso lo spareggio per gli Europei".

Come stai vivendo l'atmosfera in Belgio dopo i recenti attentati?
"Chiaramente è un momento molto triste e i fatti che sono avvenuti ci hanno toccato direttamente. Abbiamo vissuto delle situazioni abbastanza critiche. In questo periodo Bruxelles è diventata un po' una città fantasma, ci sono tantissimi militari, poliziotti e sembra un po' una situazione di guerra. Però devo essere sincero: a Gent non si respira questo tipo di atmosfera, anche se c'è sicuramente un po' di paura. Dopo gli attentati inoltre siamo stati i primi a giocare in casa e c'era tensione nell'aria, ma poi la situazione è migliorata. Mi auguro di cuore che andrà tutto per il meglio". 

 

 

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COMMENTI
 

"Repubblica Elvetica" 8 anni fa su tio
E' un prodotto del calcio svizzero perciò che Petkovic lo convochi.
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