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In crisi d’identità nel centrocampo bianconero, il francese le sta provando tutte per ritrovare se stesso: ha anche cambiato cuoca e smesso di consumare TV e giornali
TORINO (Italia) - Mister 100’000’000 non è più lui. Ci sono dei lampi, dei guizzi, qualche buona idea… ma l’incontenibile fenomeno capace di spezzare le partite, quest’anno ancora non s’è visto. Paul Pogba non è ancora un caso alla Juventus. Però sa che il suo rendimento non è sufficiente. Sa che non sta dando quanto tutti si aspettavano.
Cosa sta succedendo al francesino? Probabilmente, come già si è detto e scritto, la maglia numero 10 sulle spalle e le partenze di Vidal, Pirlo e Tevez, gli hanno dato troppa visibilità. Troppa responsabilità. Troppa pressione. E lui si è bloccato.
Il problema di Paul sta... nella testa. E si può risolvere solo riguadagnando autostima e serenità. Già ma come fare? In aiuto del campioncino si è mosso il procuratore Mino Raiola, il quale ha stilato un programma curioso per riportare in alto il suo assistito. L’agente italo-olandese ha dato qualche consiglio e preso qualche appuntamento per Pogba. Cosa, nello specifico? Lo ha spinto a cambiare cuoca (pare che quella precedente gli chiedesse troppe magliette e troppi autografi), gli ha imposto di stare alla larga da televisioni e carta stampata (leggere giudizi negativi può essere controproducente), gli ha chiesto di abbassare la cresta (anzi, di tagliarla del tutto) e… ha preso appuntamento da uno psicologo.
Il francesino comincerà con qualche seduta da un motivatore personale. La speranza è che, con il supporto di un professionista, possa tornare a incantare in campo.
