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SUPER LEAGUENon è Zeman a esaltare le punte: sono i bomber (quelli veri) a rendere magico il boemo

30.08.15 - 12:04
In carriera il mister del Lugano ha lanciato grandissimi attaccanti. È però grazie a loro, e non solo al gioco scelto dal tecnico, che le squadre hanno vinto
Non è Zeman a esaltare le punte: sono i bomber (quelli veri) a rendere magico il boemo
In carriera il mister del Lugano ha lanciato grandissimi attaccanti. È però grazie a loro, e non solo al gioco scelto dal tecnico, che le squadre hanno vinto
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LUGANO - Signori, Baiano, Totti, Immobile, Insigne. Questi sono solo alcuni dei grandi bomber allenati da Zdenek Zeman. Questi sono solo alcuni dei calciatori che, da semisconosciuti, sotto l’ala protettrice del boemo sono divenuti grandi, a volte anche grandissimi.

“È per il gioco di Zeman”, si è sempre detto. Vero. Ma solo in parte.

Avesse la bacchetta magica o, come una sorta di Re Mida, trasformasse in oro tutto quel che tocca, il mister con la sigaretta in bocca non avrebbe infatti alcun problema a rendere più che prolifico qualcuno dei baldi attaccanti del Lugano che vivono nelle aree rivali.

Eppure non è così: i bianconeri, davanti alla porta avversaria, finora non hanno infatti saputo che pesci pigliare. Prova di ciò sono gli appena sei gol realizzati in sette gare. Una miseria (solo il San Gallo ha fatto peggio) per una squadra che crea tanto gioco e tante occasioni.

E allora, probabilmente, in concomitanza con le sue migliori stagioni in panchina, a Foggia, a Roma con Lazio e giallorossi (tutte negli anni ‘90), con il Lecce (2004-2005) e con il Pescara (2011-2012), non è stato Zeman a far grandi gli attaccanti. Sono stati i vari Signori, Baiano, Totti, Immobile, Insigne, ai quali si possono aggiungere tranquillamente Bojinov, Vucinic, l’Osvaldo e il Delvecchio della Roma, il Boksic e il Casiraghi della Lazio, a rendere fenomenali (e vincenti) le sue squadre.

Zeman, anticonformista per natura, è un maestro di tattica ma non scende in campo.

Il nome e del tecnico e la visibilità che garantisce non si trasformano automaticamente in reti e punti.

Senza qualcuno che la butti dentro, pertanto, il suo Lugano è destinato a soffrire terribilmente.

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