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LUGANOBordoli: "Ho guardato negli occhi Angelo e ho capito che era il momento di dirsi addio"

01.06.15 - 20:51
Emozioni contrastanti per il tecnico verzaschese: "C'è un velo di tristezza ma sono sereno. Mi dispiace per i tifosi, so che erano felici di avere un allenatore ticinese con cui parlare in dialetto.."
Bordoli: "Ho guardato negli occhi Angelo e ho capito che era il momento di dirsi addio"
Emozioni contrastanti per il tecnico verzaschese: "C'è un velo di tristezza ma sono sereno. Mi dispiace per i tifosi, so che erano felici di avere un allenatore ticinese con cui parlare in dialetto.."
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LUGANO - Dopo la meritata promozione in Super League per il Lugano c'è stato pochissimo tempo per festeggiare. Le vicende societarie e le voci riguardanti il futuro del tecnico Livio Bordoli hanno movimentato e sicuramente in parte rovinato i giorni di festa bianconeri.

Dai rumors ai fatti: Bordoli non è più l'allenatore del Lugano, lo ha comunicato la società nel tardo pomeriggio. Il 51enne tecnico verzaschese ci ha voluto confidare le sue prime sensazioni:

"C'è sicuramente un velo di tristezza ma sono molto sereno. È stata una settimana dura, difficile, io e Angelo abbiamo analizzato attentamente la situazione e ho capito che non si poteva più andare avanti. Guardandolo negli occhi ho capito che era il momento di dirsi addio. È stata una stagione memorabile, la ricorderò per sempre. Lugano è una società gloriosa e averla riportata nella massima serie dopo 13 anni equivale ad aver raggiunto una vetta. Ora però non si poteva probabilmente andare oltre... Ringrazio il presidente, i giocatori e la società: in due stagioni abbiamo fatto un percorso magnifico", ha spiegato Livio Bordoli.

"Ho sempre detto, anche in tempi non sospetti, che l'importante era lasciarsi bene, nel momento giusto: con Renzetti ho tuttora un ottimo rapporto, la decisione è stata consensuale. Ora però non c'erano più le condizioni per continuare, per andare avanti avevo bisogno di fiducia al 100%: iniziare un campionato difficile come quello di Super League con dubbi e problemi irrisolti avrebbe probabilmente compromesso in partenza la situazione. Mi dispiace molto per i tifosi, ho sentito la loro vicinanza e sono certo che erano felici di avere alla guida della loro squadra del cuore un allenatore ticinese con cui parlare anche in dialetto... (ride, ndr). Sembra una sciocchezza ma è così", ha aggiunto il 51enne.

"Probabilmente se avessi insistito avrei anche potuto convincere Angelo e rimanere alla guida del Lugano nonostante ci fosse la convinzione che qualcosa dovesse cambiare. Non ho voluto insistere e sono tranquillo, ora guardo al futuro con entusiasmo: sono pronto a ripartire con una nuova avventura. Ho diverse possibili offerte da valutare per ripartire dalla Challenge League e tentare una nuova scalata in Super", ha concluso Livio Bordoli.

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