Cerca e trova immobili
Il Servette in crisi economica? Il presidente del Lugano ha sminuito: “Magari stanno solo cercando altri investitori, o provano a far distrarre le rivali”
LUGANO - Le casse del Servette sono vuote. Il club più ricco di Challenge League, quello che - classifica alla mano - è al momento più vicino alla promozione in Super League, non ha più i soldi per pagare gli stipendi e le spese generali di marzo. Questo hanno comunicato proprio i dirigenti granata, sottolineando come sia già partita una “corsa all’iniziativa” per racimolare qualche franco e sistemare la situazione.
Ma questo, i problemi economici della prima della classe, influirà anche sulla stagione del Lugano? I bianconeri devono vedersela proprio con il Ginevra (oltre che con il Wohlen) per il salto di categoria…
“Non credo fino in fondo a quanto comunicato dal club granata - è intervenuto Angelo Renzetti, presidente a Cornaredo - so per esempio che proprio recentemente avevano fatto investimenti importanti per migliorare il loro stadio…”.
Eppure il grido d’aiuto è stato lanciato…
“Anche se fosse, Ginevra non è come Lugano: da quelle parti non è complicatissimo trovare qualcuno interessato a sostenere la società - in odore di Super League - con qualche investimento. Penso dunque che la situazione sia molto meno grave di come l’hanno dipinta e che riusciranno tranquillamente a sistemarla. Poi hanno un presidente che non è l’ultimo arrivato”.
Tutto rientrerà?
“Non si verificherà un nuovo caso Bellinzona, ne sono certo. Dico anzi di più: magari quelli del Servette hanno fatto questa “sparata” con un secondo fine. Magari è stato solo un gettare l’amo, per attirare qualche investitore. O ancora, sempre magari, hanno fatto quest’uscita per "far mollare" un poco gli avversari”.
Del tipo: “Facciamo credere loro che siamo in difficoltà così magari mollano?”.
“Esatto. Potrebbe essere tutta una tattica. Un tentativo di avvantaggiarsi in qualche modo nella volata alla promozione”.
Dal quale il Lugano non dovrà farsi condizionare…
“Quel che accade a Ginevra non dobbiamo proprio guardarlo. Queste “uscite” sono pericolose, perché rischiano di destabilizzare l’ambiente. Non quello granata, il nostro. Dobbiamo lasciare gli altri nel loro brodo e pensare a dare il massimo. Poi a fine anno tireremo le somme”.
