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Il giocatore svizzero ha parlato di Nati e... del fumogeno che lo ha colpito durante un derby tra il suo Olympiakos e il Panathinaikos
ATENE (Grecia) - “Non voglio che nessuno mai viva quel che ho vissuto io, è stata un’esperienza traumatica”. Pajtim Kasami ha scoperto il 22 febbraio scorso il lato oscuro del calcio greco.
Il giocatore dell’Olimpyakos era in panchina quando durante il derby con il Panathinaikos rimase ferito al braccio da un fumogeno lanciato dagli spalti: ”Non sono riuscito a dormire per giorni. Ad Atene, la gente mi diceva che queste cose potevano accadere durante un derby…ma dimentichiamo che io ho solo 22 anni. Per fortuna ho potuto contare sul sostegno della mia famiglia e del mio agente Mino Raiola in particolare. È venuto anche a trovarmi la scorsa settimana ad Atene per aiutarmi. L’ho conosciuto quando sono arrivato a Palermo. Prima di lui avevo procuratori disonesti che hanno ostacolato la mia carriera. Ero troppo ingenuo. Per causa loro è saltato il mio trasferimento al Liverpool e alla Lazio”.
In Grecia Kasami ha avuto modo di conosceere il tecnico Michel (“è stato un grandissimo calciatore e diventerà un grande allenatore”) ed Abidal: “Eravamo in stanza assieme, si capisce subito conoscendolo che non è come gli altri dopo la terribile malattia che ha dovuto combattere”.
In precedenza la sua avventura al Fulham non era stata felice: “Abbiamo cambiato tre allenatori e l’ultimo, Magath, ha praticamente distrutto la squadra, mi ha fatto fuori senza mai dirmi perché”. Un anno no che gli è costato anche i Mondiali in Brasile (“una terribile delusione”). Tornato in nazionale Kasami sa di dover scalare le gerarchie ma è fiducioso: “Con l’Olympiakos ho fatto bene, ho avuto la possibilità di giocare in Champions, ho segnato un gol alla Juve e ho fatto tre assist. Purtroppo siamo usciti ai gironi con la sconfitta con il Malmö”.
