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CHALLENGE LEAGUE“Giocare senza testa è come attraversare un ponte che non ha protezioni. Quello di Monte Carasso”

06.02.15 - 08:30
“Il Lugano è favorito per il successo finale e il Chiasso crescerà e finirà in alto”. Secondo Arno Rossini  le ticinesi sono attese da mesi da protagoniste
Ti-Press
“Giocare senza testa è come attraversare un ponte che non ha protezioni. Quello di Monte Carasso”
“Il Lugano è favorito per il successo finale e il Chiasso crescerà e finirà in alto”. Secondo Arno Rossini  le ticinesi sono attese da mesi da protagoniste
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LUGANO - Una lotta per salire di categoria. Una si batte per evitare la retrocessione. I prossimi mesi di Lugano e Chiasso, le ticinesi di Challenge League, saranno molto molto diversi. Quale dei due compiti sia più stressante o più duro è difficile dirlo. Quel che è certo è che solo vincendo, e anche parecchio, le nostre due rappresentanti potranno sperare di lasciare il segno.

“Il Chiasso il suo jolly se l’è già giocato nel girone d’andata - ha ammesso Arno Rossini - le difficoltà, gli errori, i balbettii hanno spinto i rossoblù molto in basso in classifica, ora dovranno stare attenti”.

Il Bienne sembra avere gravissimi problemi. Non crediamo abbia la forza per completare una rimonta.
“Attenzione a sottovalutare i bernesi. So, per esempio, che nell’ultima amichevole disputata contro lo Young Boys hanno firmato una buona prestazione. Si sono dimostrati cresciuti rispetto ai passati mesi. Io aspetterei a darli per spacciati”.

Pensi, dunque, abbiano il tempo e la forza per rientrare?
“Penso che né il Le Mont, né il Chiasso, né lo Sciaffusa o il Wil possano dormire sonni completamente tranquilli. Tutto qui. Il grande problema del Bienne è economico: so per certo che i “fondi” per pagare le spese arrivano fino a marzo. Da aprile in avanti non ci saranno invece più certezze”.

Alla fine chi retrocederà?
“È molto difficile fare un pronostico. Io sono convinto però che non toccherà ai rossoblù di mister Zambrotta. I ticinesi hanno tutto quel che serve per “tirarsi fuori”. Hanno risolto qualche problema tecnico-tattico e… vedrete: faranno bene. Importante sarà per loro cominciare con dei risultati positivi. Lo facessero potrebbero prendere fiducia e crescere con il passare delle settimane. La testa conta, la testa è tutto”.

Senza non si va da nessuna parte.
“Senza si rischia. È come attraversare un ponte che non ha le protezioni laterali. E non un ponte qualsiasi: quello tibetano di Monte Carasso. Io comunque, il Chiasso lo vedo, a fine corsa, sopra la metà della graduatoria”.

E lassù, in alto, che succederà invece?
“Winterthur e Losanna non rientreranno più nella lotta alla promozione. La Super League se la giocheranno in tre. Anzi in due: il Wohlen, vedrete, calerà”.

Pensi che la squadra non abbia i valori delle rivali?
“La squadra è molto buona. È la società che ha delle lacune. Gli argoviesi non hanno la struttura per ambire alla massima categoria nazionale”.

Quindi sarà Lugano contro Servette.
“Esatto. Per ora tra le due ci sono quattro punti di distacco - ha continuato Arno - margine che potrebbe anche diventare pesante se i bianconeri approfittassero di qualche eventuale scivolone degli avversari. Secondo me, guardando alle rose, i favoriti per il successo finale sono proprio i ragazzi di Bordoli”.

Stavolta niente pronostico. Dacci un motivo per il quale potrebbero vincere.
“Perchè hanno una rosa completa. Hanno i “ricambi”. A un certo punto il campionato costringerà i suoi protagonisti a un tour de force. Il Lugano ha ventidue ottimi giocatori. Il Servette no. E questo potrebbe pesare parecchio”.

I bianconeri in Super League sarebbero…
“Una manna per tutto il Ticino. Da noi, da troppi anni ormai, la situazione è stagnante. Ritrovarsi con una rappresentante in Serie A sarebbe fantastico. Darebbe la scossa a tutto l’ambiente”.

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