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PREMIER LEAGUE Roy Keane attacca il Manchester United: "È tutta una mafia"

23.10.14 - 17:18
L'ex stella dei Red Devils ha accusato i componenti della società di scarsa onestà intelletuale
Roy Keane attacca il Manchester United: "È tutta una mafia"
L'ex stella dei Red Devils ha accusato i componenti della società di scarsa onestà intelletuale
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MANCHESTER (Gbr) - Dopo Sir Alex Ferguson, Roy Keane, ex giocatore e capitano (dal ’95 al 2007) del Manchester United, se la prende direttamente con il club e con alcune vecchie glorie dei Red Devils, accusando tutti di scarsa onestà intellettuale.

Attuale assistant coach di Paul Lambert all’Aston Villa, Keane ha sferrato il suo attacco in una conferenza stampa di presentazione della sua autobiografia, “The Second Half”. “Quando oggi guardo il Manchester United - ha dichiarato l’ex capitano dei Red Devils - ci vedo solo propaganda e gente che dice un sacco di sciocchezze. Ci sono tanti ex giocatori degli anni Sessanta o Settanta che ancora lavorano per il club e che ancora parlano. Tutti bravi ragazzi, non fraintendetemi, ma la considero una mafia: se pensi che un’espulsione sia ingiusta o che una scelta di David Gill o di Ferguson sia sbagliata, dillo. E invece no, questi sono solo capaci di dire cose come ‘È il Manchester United, wow!’, manco fosse Disneyland o ManUnitedland, con quel f… di Topolino che corre dappertutto”.

Keane, da personaggio schietto qual è, ha anche fatto i nomi dei suoi bersagli: Pat Crerand, che con lo United vinse anche la Coppa dei Campioni del ’68, e Bryan Robson, che di Keane è stato anche compagno di squadra. “La gente è ancora influenzata da Paddy, che pensa sempre di essere negli anni Sessanta o giù di lì. Lo United perde 5-0? E lui dice: ‘sono stati grandi’. Ma per favore!!’”.

Con Robson, invece, Keane litigò l’anno scorso, in merito all’espulsione di Nani contro il Real Madrid, che lui riteneva giusta, a differenza dell’ex compagno. “Robson è stato un grandissimo, ma lavora per lo United, quindi cos’altro poteva dire?”.

itm/red

 

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