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SERIE ARebus Torres per il Milan: Inzaghi non ha tempo per aspettarlo

21.10.14 - 11:58
L'attaccante spagnolo ha finora realizzato solamente una rete
Rebus Torres per il Milan: Inzaghi non ha tempo per aspettarlo
L'attaccante spagnolo ha finora realizzato solamente una rete
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MILANO (Italia) - Il Nino di trent’anni deve crescere. Questo è uno dei problemi del Milan che si gode il momento felice dopo il 3-0 di Verona e una classifica che da tempo non era così bella.

Sì, ci sono da risolvere soprattutto i guai in difesa, ma questo Torres che non segna più sta rendendo ancor più insonni le notti di Inzaghi. Superpippo ha ammesso che da quando fa l’allenatore dorme pochissimo ed è facile immaginare che sul cuscino si materializzi spesso la faccia o forse meglio sarebbe dire l’ombra di Torres. Preso sul calciomercato come colpo a sorpresa, il Nino avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello dei rossoneri, destinato a soppiantare il ricordo di Balotelli. Sta diventando invece un rebus da risolvere perché dopo un avvio incoraggiante e un gol all’Empoli le sue prestazioni sono andate calando.

Galliani ricorda che bisogna avere pazienza e che il giocatore va aspettato, come del resto è stato fatto con Honda, partito tra lo scetticismo generale, bocciato dopo i primi sei mesi rossoneri e risorto a protagonista assoluto al punto da diventare il capocannoniere del campionato.

Ma il Milan può permettersi di aspettare che Torres si ambienti? Nel 4-3-3 di Inzaghi ha funzionato meglio la formula col falso nueve, con Menez e ora che il francese è sulla via del pieno recupero che succederà? Senza sottovalutare che dietro c’è un certo Pazzini che di fare tappezzeria è un po’ stanco. Rischia grosso Torres, perché se da un lato i risultati positivi stanno parzialmente occultando il problema, dall’altro questo Milan ha bisogno di tutti al top della condizione. Doveva essere l’anno del definitivo riscatto per un bomber predestinato, nato e cresciuto in quell’Atletico Madrid che ha tatuato nel cuore. Il Nino segnava come nessuno e sette-otto anni fa era tra i top-player più ambiti al mondo. Nel 2008 vinse l’Europeo in Svizzera e Austria da protagonista, con tanto di gol decisivo nella finale con la Germania, arrivando terzo nella classifica del Pallone d’oro dietro solo a Ronaldo e Messi.

Che tempi. Torres sembrava inarrestabile e il suo passaggio al Liverpool lo aveva reso ancor più forte, se possibile. Sedusse la Kop con 56 gol in 79 partite, frantumando ogni record al punto che pur di portarlo al Chelsea Abramovich spese 60 milioni di euro. Con i Blues ha vissuto momenti alterni, più ombre che luci, c’era voluto Benitez, suo mentore al Liverpool, per recuperarlo due anni fa e renderlo di nuovo importante, ma con Mourinho l’anno scorso le cose non andarono egualmente bene.

In totale in tre stagioni e mezzo con la maglia del Chelsea ha segnato 46 gol senza mai essere riuscito ad arrivare in doppia cifra. Il Milan sembrava dovesse essere la svolta: accolto da star Torres era destinato a ripercorrere i gloriosi passi dei bomber più importanti della storia rossonera, da van Basten a Ibrahimovic, ma per ora solo pochi lampi e nessun tuono. Milano aspetta, Inzaghi ci pensa. Mentre le sue notti si fanno sempre più insonni.

itm/red

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