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Il ct dell'Italia è salito sul banco degli imputati dopo la brutta sconfitta contro la Costa Rica. Ma il destino è ancora nelle mani dei suoi ragazzi
RECIFE (Brasile) - È finita nel peggiore dei modi. Il volto di Prandelli al termine di Italia-Costa Rica è valso più di mille parole. Le sue affermazioni però sono apparse quelle proprie di chi non sa a cosa appigliarsi. I "se" e i "ma" non sono dunque mancati. "Se Balo avesse fatto gol...", "Se avessimo segnato...", "Ma adesso...".
Non si è potuto salvare nulla della prestazione offerta oggi da Balotelli e compagni, apparsi stanchi, svogliati e soprattutto con poche forze sia mentali che fisiche. Eppure l'insidia del caldo era già nota, così come quella dell'umidità, ed era noto anche l'avversario, visto qualche giorno fa in grande spolvero contro la Celeste. Tutto questo non è bastato: nel Bel Paese sono iniziati i processi sommari, soprattutto da parte di quelli che si erano invece esaltati dopo la vittoria contro l'Inghilterra.
Le scelte di Prandelli si sono rivelate errate: Thiago Motta avulso dal match, Balotelli nervoso, Cassano e Insigne impalpabili, Cerci tardivo nell'inserimento. Da qui in avanti però non si potrà contare più sul passato ma si dovrà guardare al futuro prossimo e soprattutto al presente.
Già, il presente. Agli azzurri occorre lasciarsi alle spalle questa gara che ha regalato solo amarezze e volgere lo sguardo verso la sfida da dentro o fuori contro l'Uruguay. L'Italia potrà puntare su due risultati su tre ma i problemi avuti con il clima oggi saranno gli stessi che si incontreranno martedì nel catino di Natal. Ci saranno facili giochi di parole sulla località, ma la certezza è che nessuno avrà voglia di travestirsi da Santa Claus per offrire regali. Serviranno impegno e sacrificio, proprio quelle virtù che sono mancate clamorosamente nella débâcle contro la Costa Rica.
