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CICLISMOImbroglioni spagnoli, quando la giustizia non è uguale per tutti

27.07.13 - 12:18
Il mondo delle due ruote è nuovamente stato travolto dallo scandalo del ciclismo? Per i nostri lettori, senza equità e pene certe i guai non si risolveranno
Keystone/Nicolas Bouvy
Imbroglioni spagnoli, quando la giustizia non è uguale per tutti
Il mondo delle due ruote è nuovamente stato travolto dallo scandalo del ciclismo? Per i nostri lettori, senza equità e pene certe i guai non si risolveranno
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LUGANO – Doping e sport. La faccenda, delicata e poco edificante, fa discutere. Squalificare tutti o salvare tutti? Mettere una pietra sul passato o continuare a indagare a fondo finché tutti i colpevoli non saranno scoperti? I ciclisti sono quelli che più spesso ricorrono al doping o anche gli atleti degli altri sport ci sguazzano?

In molti ci hanno scritto, manifestando il loro pensiero. Abbiamo scelto la lettera di un lettore, quella che, probabilmente, meglio esprime il pensiero generale:

“Tutta questa storia è imbarazzante, sembra che tutti i ciclisti si siano dopati. È giusto squalificarli, non importa se siano italiani, francesi, olandesi o meno, però mi si lasci dire una cosa: credo che non siano solo loro a doparsi e anzi, credo che sia Armstrong che Ullrich rappresentino un esempio di correttezza, non certo sportiva ma almeno umana. In fondo loro hanno confessato.

Quello che non riesco a digerire è l'atteggiamento della giustizia spagnola: dopo il processo al dottor Fuentes ha ordinato la distruzione di 213 sacche di sangue di atleti dopati, questo non lo ammetto, significa nascondere la verità, significa legalizzare comportamenti che altrove sono sanzionati, significa imbrogliare ancora una volta il mondo intero.

A mio avviso, fino al giorno in cui non verranno analizzate le sacche di sangue sequestrate al dott. Fuentes, bisognerebbe revocare tutti i titoli vinti dagli atleti spagnoli, senza assegnarli a nessuno. Fino a quel giorno nessuno dovrebbe essere privato di ciò che ha vinto pur dopandosi, come Armstrong, perché tanto per gli spagnoli il doping era ed è ammesso. Allora sia ammesso per tutti, non possiamo fare figli e figliastri, la giustizia è giusta solo se è applicata in maniera identica a tutti e a me pare che per gli spagnoli si siano fatte troppe deroghe a questo principio”.

Lettera firmata

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