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I Tigers hanno perso 81-86 gara-4 della serie con l’Olympic. Ora dovranno cercare la qualificazione in finale in trasferta
LUGANO – Che brutto, che peccato. Il Lugano, avanti 2-1 nella serie della semifinale e 68-60 a una manciata di minuti dalla fine ha gettato alle ortiche una qualificazione che pareva acquisita facendosi rimontare, riprendere, da un Friborgo mai domo.
Come già capitato in gara-3 i bianconeri sono partiti a tutta, schiacciando gli avversari e arrivando alla prima sirena con un confortante +6. Poi però il loro gioco offensivo ha perso fluidità, sono stati presi tiri frettolosi e così l’Olympic è potuto rientrare. All’intervallo, con ticinesi avanti appena 40-39, l’equilibrio era quasi perfetto .
La gara è stata tirata per tutto il terzo quarto e per buona parte del quarto quarto, nei quali i Tigers hanno in ogni modo trovato il modo di allungare. Quando pareva che il successo, per il Lugano, fosse solo una formalità ecco l’imprevisto che non t’aspetti. Il Friborgo ha infatti cambiato marcia e, trascinato dalle prodezze di Arizona Reid (alla fine 41 punti per lui), ha ribaltato la gara, volando fino al mortifero 81-70 del 37’. Negli ultimi minuti i bianconeri hanno rosicchiato qualche punto ai rivali, senza però arrivare al sospirato aggancio.
Ora, per planare in finale, i ticinesi avranno bisogno di un successo giovedì sera (ore 19.30), alla Saint-Léonard di Friborgo. Servirà un’impresa.
Lugano - Friborgo 81-86 (40-39) (22-16 18-23 23-19 18-28)
Lugano: Stockhalper (5 points), Gordon (12), Schneidermann (16), Barber (16), Milisavljevic (7), Dusan Mladjan (25), Molteni, Magnani, Bavcevic.
Friborgo: Draughan (7), Reid (41), Yates (5), Garrett (6), Shaw (14), Kovac (10), Ian Savoy (3), Kazadi, Uliwabo.
Note: Istituto Elvetico: 700 spettatori. Arbitri: Bertrand, Clivaz, Novakovic. Lugano Tigers senza Fergerson (infortunato), Friborgo Olympic senza Almanson (straniero in sovrannumero).
