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THAI BOXEUn 15enne con le idee chiare: «A Lugano ci saranno molti campioni, non vedo l'ora di combattere»

10.11.16 - 07:00
Il ticinese Samuele Licchello è carico in vista de "La Notte dei Gladiatori" evento di Muay Thai che avrà luogo alla Gerra di Lugano il prossimo 26 novembre
Un 15enne con le idee chiare: «A Lugano ci saranno molti campioni, non vedo l'ora di combattere»
Il ticinese Samuele Licchello è carico in vista de "La Notte dei Gladiatori" evento di Muay Thai che avrà luogo alla Gerra di Lugano il prossimo 26 novembre
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LUGANO - Manca poco a "La Notte dei Gladiatori". Sabato 26 novembre 2016 avrà infatti luogo - presso la palestra della Gerra di Lugano - l'unico evento maggiore di Thai Boxe in Ticino, manifestazione organizzata dal Boxing Team Luganese di Lucio Gallicchio. 

Si tratta di un galà di Muay Thai, disciplina nota come "l'arte delle otto armi", perché consente ai due contendenti che si sfidano di utilizzare combinazioni di pugni, calci, gomitate e ginocchiate, con un totale di otto parti del corpo utilizzate come punti di contatto pieno. I nostri beniamini locali - delle palestre del Luganese e Bellinzonese - si sfideranno con fighters provenienti dal resto della Svizzera nonché da Italia e Francia. Fra questi ci sarà anche il 15enne ticinese di Cadempino Samuele Licchello, il quale cercherà di conquistare la cintura della sua categoria.

Samuele Licchello, come mai hai iniziato a praticare questo sport?
«Ho iniziato a sensibilizzarmi a questa disciplina da molto giovane. Avevo solamente quattro anni e in parallelo praticavo anche il karate. Un giorno ho visto degli incontri e mi sono subito appassionato, dopodiché ho iniziato insieme a mio padre che poi è diventato, e lo è tutt'ora, anche il mio allenatore. A sette anni invece ho combattuto per la prima volta».

Cosa ne pensi della Notte dei Gladiatori?
«Nella mia carriera non ho ancora vinto dei titoli, ma punto a vincere il primo trofeo proprio alla Notte dei Gladiatori. Si tratta dell'unico evento maggiore di questo sport in Ticino, dove ogni anno vengono a combattere atleti professionisti che sono attivi nei circuiti internazionali e che hanno conquistato delle cinture addirittura in Thailandia. Quest'anno combatterà per esempio anche Luca di Matteo che ha vinto il MaxMuayThai 2016 in Thailandia. Consiglio a chiunque di venire a vedere questo sport più da vicino e questa é sicuramente l’occasione giusta. Personalmente combatterò contro un avversario italiano e il vincitore sarà campione internazionale TKC (Top Kombat Confederation) di Muay Thai della mia categoria di peso».

Quante volte ti alleni durante la settimana?
«Mi alleno dalle tre alle quattro volte a settimana presso il Boxing Team Luganese sempre con mio padre come allenatore. Durante la vita di tutti i giorni invece svolgo l’apprendistato di informatico alla SPAI di Locarno, mentre il mio sogno è quello di poter combattere un giorno nella lega più prestigiosa di questo sport, cioé il Glory che si svolge un po' ovunque nel mondo con i più grandi campioni di questa disciplina».

Come vedi la Thai Boxe alle nostre latitudini?
«In Ticino siamo purtroppo ancora in pochi a praticare questa attività, al contrario in Svizzera interna il livello è invece molto alto e vi sono diversi galà durante l'arco dell’anno. Ciò che mi affascina di questo sport è il rispetto e la correttezza in generale, si impara soprattutto a essere disciplinati in primis con gli avversari e poi anche nella vita di tutti i giorni. Quello che invece non mi piace proprio sta nel fatto che agli occhi di certe persone questo sport venga visto come violento».

Cosa consiglieresti a chi vuole iniziare questa disciplina?
«Inizialmente è fondamentale avere molta pazienza, dato che non è evidente imparare le basi: serve del tempo, ma soprattutto una certa costanza. Solo in un secondo momento, una volta raggiunta una certa confidenza con la disciplina, si può poi provare a disputare un match. Personalmente ho 39 incontri disputati all'attivo e alla Gerra varcherò la soglia dei 40».

Cosa ne pensano i tuoi amici?
«Sono fortunato perché mi seguono e mi sostengono molto. Si augurano che farò tanta strada e che in futuro riuscirò a togliermi le mie soddisfazioni. Mi dicono sorridendo che se un giorno sarò famoso avranno la fortuna di conoscermi».

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