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FREERIDE«L'avventura di due freerider: domani e venerdì sono previsti due eventi importanti»

26.10.16 - 20:10
Cile, video première ufficiale di "Verso Sud": Walter Brughelli e Simone Filippini sono i due protagonisti del film-documentario che verrà proiettato all'Oops di Lugano e al bar Castello di Locarno
«L'avventura di due freerider: domani e venerdì sono previsti due eventi importanti»
Cile, video première ufficiale di "Verso Sud": Walter Brughelli e Simone Filippini sono i due protagonisti del film-documentario che verrà proiettato all'Oops di Lugano e al bar Castello di Locarno
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LUGANO - Nella serata di giovedì 27 ottobre al bar Oops di Lugano e in quella di venerdì 28 al bar Castello di Locarno, sono previsti due eventi importanti riguardanti il freeride. Nei due locali verrà proiettata la video premiere Ufficiale di "Verso Sud", film-documentario che parla dell'avventura di due freerider, Simone Filippini e Walter Brughelli, alla ricerca della neve sulle Ande.

Il film è stato girato due anni fa, tra Zermatt e il Cile, e narra della complessità di questo sport, della preparazione e delle nozioni che si devono avere per cimentarsi in queste avventure. Il film è stato montato da Filippo Delzanno ed è stato prodotto con un budget ridotto a i minimi termini.

«La prima Video Premiere è prevista per giovedì 27 ottobre al bar Oops di Lugano, con inizio verso le ore 20, dopodiché ci sarà musica reggae fino alla chiusura con i locali Wadra sound e i Locarnesi illuminati sound system», ha evidenziato Brughelli. «Il giorno dopo invece, la video première si sposta a Locarno, al bar Castello: per le ore 19 è previsto l'aperitivo, mentre la proiezione del film sarà alle 20.30. Poi musica e live show di illuminati sound system fino alla chiusura del locale. Gli eventi sono una possibilità per tutti gli interessati di conoscere un mondo affascinante, per capire le ragioni e la preparazione necessaria per poter svolgere questa attività in sicurezza».

Ricordiamo che Brughelli da quest'anno ha iniziato a lavorare con la nazionale cilena di Slopestyle, in qualità di tecnico, in compagnia di Iker Fernandez, la leggenda della tavola Basca che ha partecipato a ben tre Olimpiadi di Half Pipe e ora è direttore tecnico della nazionale. «Abbiamo lavorato bene per tutta la stagione e siamo soddisfatti del lavoro eseguito con i nostri atleti. Tra poco più di un mese li aspettiamo a Laax per continuare il lavoro iniziato quest'estate e vedere di qualificare un paio di nostri atleti per le Olimpiadi in Corea del Sud».

A livello di gare personali, il ticinese ha avuto l'onore di essere stato invitato alla North Face Chilean Championship: «Si è trattata di una gara a livello mondiale, con atleti internazionali come Marko Grilc e Manuel Diaz nella start list», ha continuato Brughelli. «La gara era una due giorni: qualifiche il primo, mentre la finale è stata disputata il secondo giorno sul territorio di gara della mitica e temuta Santa Teresa, settore di 800 metri di dislivello. È un percorso molto complicato perchè cieco e composto da 3 grandi terrazze, quindi non si riusciva a vedere cosa ci fosse sotto e dove si doveva andare: l'orientamento è difficilissimo ed è pieno di trappole e salti giganti. Il giorno delle qualifiche ho fatto una bella run, fluida e con un passaggio molto tecnico nella parte alta, che nessuno è andato a cercare, poi nella parte bassa mi sono perso, fortunatamente ho trovato una buona via d'uscita nel settore in cui sono andato. Ammetto però di essere stato molto preoccupato, perché so che proprio vicino a dove sono finito c'erano dei grossi salti e praticamente senza via d'uscita. Ritengo di avere centrato un risultato positivo dato che mi sono comunque qualificato per la finale, anche con i problemi di orientamento che ho avuto nella parte bassa. Il giorno della finale però ho giocato male le mie carte e sono andato a complicarmi la vita. Ho deciso di partire dallo stesso punto in cui sono partito il giorno prima, ma la neve era cartonata e non mi permetteva di scendere in maniera fluida e rapida. Sono quindi andato a cercare un canale molto tecnico e stretto, in una zona davvero esposta. L'ho eseguito nella maniera più fluida possibile anche calcolando che c'erano più rocce che neve e sono davvero contento che sia andata bene, perché sbagliare quel passaggio avrebbe potuto portarmi delle conseguenze dolorose. Risultato: decimo posto. Sono stato penalizzato moltissimo per la fluidità, anche se visto il livello della gara è un ottimo risultato nonostante personalmente io abbia ancora l'amaro in bocca. Se avessi infatti optato per cose più semplici sarei finito molto più alto in classifica, ma questo mi è servito di lezione per il futuro». 

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COMMENTI
 

Pepersico 7 anni fa su tio
Mola mia
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