L'esperto Greg Wells è convinto che il minor numero di passi permetta al campione di risparmiare energie rispetto agli altri sprinter
RIO DE JANEIRO (Brasile) - Il segreto dell'imbattibilità di Usain Bolt è la sua altezza, che gli permette di fare meno passi per coprire le distanze da correre e quindi di stancarsi meno.
Lo spiega alla Tv canadese Ctv Greg Wells, esperto dell'università di Toronto. Lo sprinter giamaicano è alto 198 centimetri, uno spilungone ad esempio se confrontato con l'1,76 di Andre De Grasse, l'argento dei 200. «Quello che è interessante di Bolt - spiega l'esperto - è che gli bastano 41 o 42 passi per i 100 metri, De Grasse e altri competitori sono sopra i 50. Questo vuol dire il 20% in meno in una gara».
Il minor numero di passi permette al campione di risparmiare energie rispetto agli altri sprinter. Questo spiega perché nei metri finali, quando i corridori rallentano, lui riesce a farlo meno degli altri.
Uno studio del 2012 dell'University College di Londra sul sito Arxiv.org ha anche calcolato quanta potenza riesce esattamente a sprigionare il campione giamaicano. Bolt genera 81,58 kilojoules di energia durante uno sprint, di cui solo l'8% serve spingere il corpo verso il traguardo, mentre il resto viene usato per vincere la resistenza dell'aria. La potenza sviluppata è di 2619.5 watts al secondo, abbastanza per far funzionare un elettrodomestico di medie dimensioni come una lavastoviglie.