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Succede al romando Pierre Zappelli in carica dal 2012
LUGANO - Giancarlo Dionisio, giornalista sportivo della RSI, già “timoniere” del club luganese nello scorso biennio, è il nuovo presidente del Panathlon Svizzera e Principato Liechtenstein.
Succede al romando Pierre Zappelli in carica dal 2012. Il rinnovo delle cariche è avvenuto in occasione dell’assemblea generale ordinaria tenutasi recentemente a Winterhur, organizzata in modo magistrale dal locale sodalizio di servizio a carattere sportivo, uno dei 32 affiliali al Panathlon Svizzera e Principato Liechtenstein. Confermato in seno al comitato anche il luganese Sergio Romaneschi che si occuperà dell’organizzazione di un evento annuo, oltre all’assemblea ordinaria, demandata ogni volta ad un singolo club.
Dopo il gentilinese Geo Balmelli che rimase in carica nel quadriennio 1992-1996, Giancarlo Dionisio è il secondo ticinese ad assumere lo scettro di comando del movimento panathletico svizzero.
Al neo presidente del Panathlon Svizzera abbiamo chiesto gli obiettivi nel suo mandato quadriennale: «Nel 2016 punterò all’organizzazione della consueta riunione dei presidenti attorno a un tema ancora da stabilire, mentre negli anni 2017-2018-2019 proporrò l’organizzazione di tre congressi che si dovrebbero tenere in altrettanti luoghi emblematici dello sport svizzero, in ordine cronologico: Centro sportivo di Tenero chevertirà sul tema ‘Quale contributopuò dare il Panathlon allo sport di punta, quali relazioni intrattenere con federazioni, club e atleti d’élite’; alla Clinica riabilitativa di Notwil ci si soffermerà su cosa può fare il Panathlon a sostegno dello sport nell’ambito della disabilità e, infine al Centro mondiale del ciclismo di Aigle il tema vertirà sul binomio sport ed etica: come diffondere i valori ancorati negliStatuti del Panathlon.
«Si tratta evidentemente – ha concluso il presidente Dionisio – di proposte allo stato grezzo che andranno sviluppate e meglio definite durante le riunioni del Presidium. Dal punto di vista strettamente personale credo che l’ultimo tema in programma sia fondamentale proprio perché mi piacerebbe pensare al Panathlon come baluardo, sia pur piccolo contro tutte le storture dello sport venute alla luce in questi ultimi anni».
