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Il padre del fuoriclasse renano ha parlato dell'infanzia del figlio: "Fino ai 12 anni praticava diversi sport, poi ha fatto la sua scelta. Vedo molti giovani costretti a giocare dai genitori"
BASILEA - “La ragione del successo di Roger? Il talento. Credo lo abbia ereditato dalla madre, io non possiedo alcun talento sportivo”. In un’intervista a "Schweizer Illustrierte", Robert Federer, papà del numero 2 al mondo, ha parlato dell’infanzia del figlio:
"Fino ai 12 anni Roger giocava sia a calcio che a tennis e praticava anche squash. Logicamente, a un certo punto, si deve fare una scelta perché è impossibile specializzarsi in tre sport. Un ragazzo dovrebbe fare quello che gli piace, non entrare in campo per soldi. Nel mondo del tennis, ci sono tanti genitori ambiziosi che non accettano il fatto che il figlio probabilmente non otterrà alcun successo. Dovrebbero essere onesti con se stessi e poi con i propri figli. A 12 anni, i ragazzi vengono costretti a giocare 14 ore a settimana. Non lo fanno più per divertirsi ma perché è una sorta di obbligo. Si allenano dal lunedì al venerdì e poi nel weekend giocano i tornei. Tutto questo mi sembra un'esagerazione. Roger, a 12 anni, giocava a tennis, ma anche a calcio. A 16 anni, era numero 5 d'Europa”.
