Cerca e trova immobili
Stan Wawrinka ha spiegato i motivi che hanno portato alla sua sconfitta nella semifinale degli Australian Open
MELBOURNE (Australia) - “I'm mentally completely dead", che tradotto fa più o meno “A livello mentale sono completamente morto, a pezzi”.
Con questa frase, inequivocabile, Stan Wawrinka ha “svelato” al mondo il suo stato d'animo dopo l'eliminazione dagli Australian Open. Il vodese, fisicamente ancora pimpante nonostante lo sforzo, ha spiegato di essere arrivato all'appuntamento con il primo Slam stagionale senza la necessaria energia “mentale” e di non essere riuscito a bissare il successo di dodici mesi fa probabilmente proprio per questa sua carenza.
“Sono contento del livello del mio tennis – ha ammesso proprio Stan - È mentalmente che, almeno così penso, sto pagando il prezzo più grande. Il finale della passata stagione, con il successo in Coppa Davis, e la mancanza di vere e proprie vacanze, mi ha infatti svuotato. Nelle scorse settimane ho provato a concentrarmi e sono riuscito a ottenere buoni risultati, con la vittoria a Chennai. Dopo allora però ho faticato. Già prima della sfida con Nole ho detto al mio coach che, a livello mentale, ero completamente morto, a pezzi, e che non c'era più benzina nel mio serbatoio. È stato dura sforzarsi e pensare a quel che dovevo fare. È stata dura preparare il match e ciò ha portato a quel che avete visto oggi”.
Proprio la semifinale contro il numero uno al mondo è stata “declassata” da Wawrinka: “Il confronto non è stato eccelso, non ha raggiunto i livelli, per esempio, di quello tra Murray e Berdych. Sono sorpreso di essere stato in grado di portare Djokovic al quinto set. Qui, negli ultimi anni, noi due abbiamo dato vita a grandi battaglie. Oggi, semplicemente, Nole ha giocato e servito abbastanza bene da meritare l'accesso alla finale”.
