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GINEVRA/LOSANNATripudio rossocrociato: la Svizzera abbraccia i suoi campioni

24.11.14 - 16:27
La squadra elvetica è arrivata in Place de la Navigation a Losanna
Tripudio rossocrociato: la Svizzera abbraccia i suoi campioni
La squadra elvetica è arrivata in Place de la Navigation a Losanna
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GINEVRA/LOSANNA - Gli eroi sono tornati in patria. Lo scalo ginevrino di Cointrin prima e la gremita Losanna poi hanno abbracciato la squadra rossocrociata, riuscita a portare per la prima volta nella storia in Svizzera la Coppa Davis.

Federer, Wawrinka e Lüthi ma anche Chiudinelli, Lammer e tutti i componenti del team hanno vissuto una notte folle, fatta di brindisi e pacche sulle spalle, strette di mano, canti, autografi e - soprattutto - tanta gioia.

Non poteva essere altrimenti né per chi ai successi ha fatto l’abitudine, né invece per quelli che di coppe ne hanno sollevate pochissime in carriera. Il calore dei tifosi, già chiarissimo nel weekend di Lilla, è divenuto addirittura sorprendente una volta varcato il confine. E questo ha sorpreso, stupito i protagonisti della tre giorni francese: può mai il tennis scaturire tanto entusiasmo?

Può. Lo fa. Già per un torneo, per un successo “singolo”, la Svizzera è capace di entusiasmarsi per un suo figlio. Quando è poi la squadra a trionfare, un gruppo più unito che mai e impermeabile alle insinuazioni delle malelingue, i tifosi elvetici letteralmente si sciolgono. “Campioni del Mondo”. Sono state queste le tre parole pronunciate, a ripetizione, dopo l’ultimo punto di Federer con Gasquet. “Campioni del Mondo” si è detto a Lilla, a Ginevra e ora a Losanna.

E allora onore a chi ci ha fatto sentire campioni del Mondo. Onore ai fenomeni che, in un weekend di novembre, hanno portato la Svizzera in cima al tennis planetario. Ora non ci resta che godere della festa e poi, con calma, guardare al futuro. In fondo quello di Lilla potrebbe essere solo il primo capitolo di una lunghissima storia…

È toccato aSeverin Lüthi l'onore di scendere dal bus con la Davis tra le mani; tra i giocatori è statoWawrinka, padrone di casa, ad aprire la strada agli altri tre moschettieri elvetici che una volta saliti sul palco, dopo aver accolto, l’applauso dei quasi 10’000 tifosi hanno cantanto e ballato sulle note della canzone degli ABBA “The Winner takes it on”.

“Sono onorato ma molto nervoso, non ho ancora realizzato cosa sia successo”, ha esordito Séverin Lüthi.

Così come successo durante i festeggiamenti della scorsa notte, è stato ancora una volta Marco Chiudinelli a incitare la folla, improvisandosi speaker e chiamando uno ad uno i suoi compagni di vittoria. “Ringrazio il pubblico e ammetto di aver realizzato un sogno che avevo da bambino”, ha spiegato Stanislas Wawrinka che poi ha omaggiato il suo capitano. “Siamo andati a letto presto con una tisana”, ha concluso.

“È un momento incredibile - ha spiegato un emozionatoFederer - sono state le 24 orepiù folli della mia carriera. Ho capito che avremmo vinto solo dopo l’ultimo punto, ma il pubblico di Lilla è stato meraviglioso”.

“Avevo molte paure prima della finale - ha ammesso ancora Stan - ma ringrazio la squadra di avermi aiutato”.

Al termine delle interviste di rito si è scoperto anche un piccolo retroscena: la decisione di schierare Federer e Wawrinka in doppio - la sfida che a dirla tutta ha deciso la finale - è stata presa venerdì dopo i singolari.

Le parole hanno poi lasciato il campo ai festeggiamenti: con la Coppa Davis tra le mani, i quattro moschettieri e capitan Lüthi hanno cantato sulle note di “We are the Champions” dei Queen. Il numero 2 al mondo ha poi assicurato di voler giocare “ancora un pò” e di non voler concludere la sua carriera dopo questa vittoria: “L’anno prossimo si ricomincia”, ha chiosato.

Le parole e il saluto finale al pubblico è poi stato dato dal padrone di casa, Stanislas Wawrinka.

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