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HOCKEYLugano, un +12 che però deve far riflettere

06.11.12 - 10:42
Alla pausa per la Deutschland Cup, i bianconeri ci arrivano con una differenza reti importante ma per capire il vero valore della squadra bisogna guardarsi alle spalle e capire cose va migliorato
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Lugano, un +12 che però deve far riflettere
Alla pausa per la Deutschland Cup, i bianconeri ci arrivano con una differenza reti importante ma per capire il vero valore della squadra bisogna guardarsi alle spalle e capire cose va migliorato
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LUGANO – È stato un avvio di stagione alquanto altalenante e dai due volti quello dell’HCL: in casa i bianconeri hanno perso solo 6 punti (3 col Ginevra, 2 col Langnau e 1 col Kloten), mentre lontano dalla Resega Vauclair e compagni hanno totalizzato solo 8 punti, di cui 3 nella prima partita stagionale, nell’unica vittoria esterna conquistata fin qui, in casa dello Zugo.

A destare forse più preoccupazione, oltre a questa carenza di successi esterni, sono i numeri relativi alle reti fatte e quelle subite. In queste prime 20 partite stagionali, il Lugano ha realizzato ben 73 gol, con una media di 3.65 a partita, mentre quelle subite sono 61, con una media di 3.05. Fin qui i bianconeri fanno registrare si il miglior attacco della Lega, ma anche la settima difesa, la terzultima tra le prime 8; qualcosa chiaramente non funziona. Sono troppe fin qui le reti subite negli ultimi momenti di partita, o nelle primissime fasi di gioco, a dimostrazione che la testa a volte abbandona i ragazzi di Huras negli attimi decisivi degli incontri. Il perché non è chiaro neanche tra i giocatori e lo staff dirigenziale, ma un cambio di direzione è assolutamente necessario.

Per analizzare meglio la stagione dei sottocenerini, è necessario anche dare un’occhiata agli ultimi due campionati disputati fin qui.
Nel 2011-2012, quello chiuso al sesto posto in campionato, il Lugano era giunto alla pausa per la Nazionale con 74 reti realizzate, 3.2 di media, e 67 subite, media di 2.9, ma in 23 partite giocate. Alla fine della regular season i gol a favore furono 152, sesto attacco della Lega con una media di 3.04, mentre quelli contro furono 150: giusto 3 a partita. Tra le 67 reti subite, però, c’erano anche le 9 subite a Kloten che costrinsero Barry Smith a dare le proprie dimissioni.

Analizzando queste statistiche, un minimo di miglioramento c’è; è vero sono aumentati i gol subiti ma quelli realizzati creano un segno positivo: l’unico problema sta nei 3 punti di vantaggio che i bianconeri possono vantare sulla nona in classifica. Il terzo posto dista solo 1 distanza, mentre il secondo è lì a 5 punti, è vero, ma il rischio di scendere sotto la linea con una squadra di tale portata, non può che dar fastidio in casa luganese.

La qualità della rosa a disposizione di Huras la si può capire ancora meglio guardando i dati e le statistiche del campionato 2010/2011, quello concluso col secondo playout della storia. Alla pausa di novembre, il Lugano ci arrivò 58 reti fatte, 79 subite in 23 partite giocate: 2.5 di media contro il 3.4 che misero con le spalle al muro una formazione che spesso sembrava alla deriva. In quel periodo arrivarono in rapida successione le 9 reti subite a Langnau e le 8 che lo Zugo realizzò alla Resega, in quella che ancora oggi resta la peggior sconfitta in casa della storia per la formazione bianconera.

Tornando alla squadra 2012/2013, non si può negare che l’arrivo di Bergeron, in linea con Metropolit, abbia dato una spinta in più all’attacco bianconero; non resta che sperare che il recupero dei tanti infortunati possa aiutare ancora di più la truppa di Huras, ma il vero obiettivo sarà, e deve essere, mettere a posto la fase difensiva, anche dal punto di vista mentale. Bisognerà sistemare quella mancanza di killer instinct in fase offensiva e chiudere gli spazi davanti a Manzato o Flückiger: solo così si potrà guardare al futuro con maggior ottimismo e raggiungere l’obiettivo prefisso da Huras, ovvero quello di essere tra le prime quattro difese meno battute già a Natale.

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