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HOCKEYTroppi black-out nei finali di partita: caro Lugano, così non va

01.11.12 - 11:24
I bianconeri in quest'avvio di campionato stanno perdendo partite e punti negli ultimi 5', una tendenza da invertire al più presto per non gettare alle ortiche l’ottimo lavoro fatto fin qui
Keystone
Troppi black-out nei finali di partita: caro Lugano, così non va
I bianconeri in quest'avvio di campionato stanno perdendo partite e punti negli ultimi 5', una tendenza da invertire al più presto per non gettare alle ortiche l’ottimo lavoro fatto fin qui
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LUGANO – Diciamola tutta, diciamolo subito: questo è un campionato veramente strano. Una classifica così corta non si vedeva da tanti anni e il Lugano si trova ora in un limbo dal quale deve cercare di uscire al più presto. È vero, la lunga lista di infortuni non aiuta la truppa di Huras, ma trovarsi dopo 18 partite giocate a quota 29 punti, quarto in classifica a -11 dalla vetta ma a +3 sulla linea, beh… non lascia tranquilli Vauclair e compagni, alle prese con un periodo strano in questa stagione.

I bianconeri possono vantare il secondo miglior attacco, assieme al Friborgo, con 62 reti realizzate – ma con un Metropolit e un Bergeron così (il 27enne dei Bruins nell’ultima partita col Ginevra ha fatto registrare ben 3 punti) diventa quasi naturale –, ma con 56 reti subite fanno registrare la quartultima difesa del campionato. Se poi consideriamo che diverse reti sono state subite negli ultimi 5’ di partita o nei supplementari, è facile capire che qualcosa va sistemato sia nell’assetto difensivo che in quello mentale.

A volte l’impressione è che giunti al 55’ la testa si spenga o che si abbia troppa fiducia in sé stessi, mentre nell’overtime troppe volte si sprecano occasioni limpide – leggasi powerplay – e si subiscano delle reti decisive, regalando anche penalità inutili ed evitabilissime. Non è un caso che i bianconeri non abbiano vinto ancora una partita nei 5’ di prolungamento, contro le quattro sconfitte subite. Non c’è più “la febbre del sabato sera”, o il “mal di trasferta”: questo Lugano soffre spesso di amnesie negli ultimi istanti di partita. Le sfide vanno giocate e lottate fino alla sirena conclusiva, se non oltre…

La saga è iniziata già alla quarta giornata (dopo aver perso in casa col Langnau ai rigori), quando i bianconeri hanno gettato alle ortiche un doppio vantaggio a Bienne, per poi subire il gol del sorpasso al 56’24’’. In seguito sono giunte ben tre sconfitte di fila in trasferta all’overtime, Ginevra, Friborgo e Zurigo. Nelle prime due, le reti sono sempre giunte a meno di 30” dalla sirena finale, anche se in terra burgunda Bergeron e Heikkinen avevano recuperato un doppio svantaggio a cavallo del 59’, dimostrando il cuore e il coraggio della squadra sottocenerina. Anche in alcune vittorie, come col Langnau e col Bienne in casa, Manzato ha dovuto raccogliere almeno un disco nella propria porta quando sul tabellone restavano meno di 5’ da giocare. Sono poi giunte altre tre battute d’arresto, Kloten, Davos e ancora Ginevra assolutamente incredibili. Alla Kölping Arena Von Gunten ha punito il Lugano a 55’’ dalla fine dell’overtime, nei Grigioni Nash ha trafitto Fluckiger a 29’’ secondi dalla terza sirena, mandando tutti all’overtime dove i bianconeri hanno sciupato un’importantissima superiorità numerica, per poi finire con l’harakiri contro i romandi.

Subire due gol in 3’, quando ne mancano meno di 4 alla fine dei regolamentari è follia pura, eppure martedì scorso i tifosi luganesi, all’interno di una partita folle e pazza, hanno dovuto assistere anche a questo. La sconfitta inoltre ha messo fine a una serie di sette partite consecutive in cui i bianconeri andavano sempre a punti, non venendo mai sconfitti nei 60'. Nessuno vuole creare allarmismi, perché questo Lugano è forse il Lugano più bello e concreto degli ultimi anni; manca quel killer instinct, tanto per dirla alla Vauclair, che permetta di chiudere le partite e quella lucidità per non correre rischi inutili e non buttare al vento punti e partite già conquistate.

Negli ultimi 5’ dei regolamentari, e nei supplementari, i sottocenerini hanno perso ben 10 punti, che li avrebbero posizionati in vetta alla classifica. Vero, sono solo supposizioni, ma le cifre e i numeri non mentono; bisogna dare il tempo anche a Huras di chiudere il cerchio, di capire bene come comportarsi con tutti questi infortuni – un’idea potrebbe essere giocare con 3 linee, ma con quei giovani che lottano e pattinano come matti in pista, come si potrebbe? – perché la squadra c’è. Manca solo un po’ di attenzione e siamo sicuri che dopo la sconfitta subita contro i ragazzi di McSorley, l’allenatore nativo di Listowel si sia fatto sentire nello spogliatoio. Ora la parola passa al derby… lasciamoci stupire.

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