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HOCKEYJohn Gobbi: "Non mi piacciono questi arrivi a campionato in corso"

27.09.12 - 11:03
Il ticinese dello Zurigo si è espresso a proposito dell'avvio di stagione dei Lions, del lockout e delle sue ex squadre, ovvero il Servette che è primo in classifica a punteggio pieno e l'ambizioso Ambrì
Keystone
John Gobbi: "Non mi piacciono questi arrivi a campionato in corso"
Il ticinese dello Zurigo si è espresso a proposito dell'avvio di stagione dei Lions, del lockout e delle sue ex squadre, ovvero il Servette che è primo in classifica a punteggio pieno e l'ambizioso Ambrì
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ZURIGO - Dopo due finali perse con il Ginevra, il prodotto leventinese John Gobbi ha coronato il suo sogno alla fine della stagione 2011-2012, vincendo il primo titolo personale con lo Zurigo. Una grande emozione che porterà sempre dentro. Quest'anno, nonostante un avvio difficoltoso dovuto soprattutto ai molti cambiamenti che ha subito il gruppo dei Lions, su tutti l'arrivo del nuovo allenatore, la sua squadra tenterà di ripetersi. Ce la faranno i campioni svizzeri in carica? Il difensore si è poi espresso a proposito del lock-out e delle sue ex squadra, Ambrì Piotta e Servette.

John Gobbi, siete i campioni svizzeri in carica. Ce la farete a ripetervi?
"Sicuramente dopo aver vinto il campionato è sempre difficile trovare nuovi stimoli. La società comunque non si accontenta e vuole mantenere alta l’asticella. L’obiettivo di questa stagione è quello di andare fino in fondo e lottare nuovamente per il titolo".

Reputi lo Zurigo simile a quello dello scorso anno?
"Nell’insieme direi di sì. Abbiamo una compagine competitiva, rafforzata da due nuovi arrivi come quelli di Wick e Trachsler. La base era già buona e l’innesto di questi nuovi giocatori colma quelle lacune che magari c'erano nella Regular season scorsa".

Con il nuovo allenatore come va? Che tipo è Crawford?
"Lo stile di allenare e l’impostazione tattica è simile a quella di Bob Hartley. In fase offensiva cerchiamo sempre di giocare in maniera diretta sulla porta e tentiamo spesso la conclusione. Quest’anno forse siamo avvantaggiati in quanto Crawford è molto simile al suo predecessore, l’anno scorso invece abbiamo un po’ pagato l’effetto della novità".

L’anno scorso Hartley non ti schierava sempre con regolarità. Quest’anno cosa ti aspetti dal nuovo coach?
"Mi sono preparato molto bene durante l’estate e reputo di aver svolto un buon precampionato. Poi alla fine quello che conta sono solo i risultati che ottiene il team e se io gioco bene ma la squadra perde non sono mai soddisfatto. Per ora va tutto bene, ma si sa che in una squadra come lo Zurigo le cose possono cambiare velocemente. Bisogna sempre lavorare duro sia in allenamento che in partita".

Come mai lo Zurigo non ha ancora attinto dal mercato del lock-out?
"
Noi abbiamo già degli ottimi stranieri e dei buoni giocatori svizzeri, comprendo quindi benissimo la decisione del club di non prendere nessuno. È inoltre anche molto probabile che il blocco del campionato nordamericano non duri tutta la stagione. Personalmente sono poco fan di questi arrivi a campionato in corso".

E l’Ambrì? A tuo avviso si è rinforzato?
"Sicuramente ha fatto degli acquisti interessanti come quelli di Mieville e Reichert. Con Richard Park ho giocato a Ginevra e posso assicurare che è un grande leader. Williams invece non lo conosco. Reputo che l’Ambrì abbia fatto bene ad assicurarsi un giocatore come Pacioretty, un elemento che potrebbe portare quei punti utili per qualificarsi per i playoff. Chiaramente non sarà facile per i leventinesi, Rapperswil e Langnau si sono rinforzati e non so se il lock-out faccia bene ad una squadra come quella biancoblù. Per citare un esempio i Tigers senza i due nuovi acquisti provenienti dalla NHL non è la stessa compagine che magari si pensava fosse a inizio campionato”.

Durante l’estate si vociferava di un tuo ritorno ad Ambrì. Quanto sei stato vicino ai leventinesi?
"Erano solo voci. Personalmente non ho mai avuto un contatto diretto con l’Ambrì".

Da una tua ex squadra a un’altra. Anche il Ginevra gira a mille…
"Anche il Servette ha sfruttato molto il lock-out. Alla già competitiva rosa hanno aggiunto due pedine molto forti come Couture e Yannick Weber. Inoltre il club ha ingaggiato gente come Walker e Romy, due giocatori che hanno rinforzato di molto la squadra".

Ci dobbiamo aspettare una finale tra Zurigo e Ginevra?
"
Non sarebbe male, ma già arrivare in fondo è molto dura. Poi sappiamo quanto in Svizzera sia difficile confermare un titolo. L’ultima volta che è successo è stato nell’anno 2001, quando proprio i Lions si sono imposti per due anni consecutivi".

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