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Sbisa: "Mi hanno voluto, sono venuto e ora vinciamo" Il difensore degli Anaheim Ducks è sbarcato alla Resega e il suo impiego con il Lugano è imminente
LUGANO - Il futuro numero 5 del Lugano, Luca Sbisa, è finalmente sbarcato alla Resega e il suo impiego in LNA è imminente. Il possente difensore è stato draftato dai Philadelphia Flyers in 19esima posizione assoluta al primo turno, dopodiché è stato trasferito agli Anaheim Ducks nel 2009, dove è diventato titolare fisso. Il 22enne, nonostante la sua giovane età, è un pilastro della Nazionale svizzera, con cui ha fatto tutta la trafila. Ha disputato le Olimpiadi di Vancouver nel 2010 e le ultime due edizioni dei Mondiali con la Nazionale maggiore. Tante squadre lo cercavano, ma lui ha scelto il Lugano.
Luca Sbisa, come mai con tutte le squadre che ti cercavano tu hai scelto Lugano?
"Il Lugano mi ha cercato e ha mostrato il proprio interesse già la prima volta che abbiamo parlato del lock-out e per me è stata una scelta abbastanza semplice, mi hanno voluto qui e sono venuto qui. Sono stati i primi a chiamarmi".
Cosa ne pensi della società Lugano?
"Mi ricordo che già quando ero un bambino, alla Resega si disputavano delle grandi partite. Lo stadio è bellissimo, i tifosi sono calorosi e i bianconeri hanno una grande tradizione. Il Lugano è un top club in Svizzera e non solo in ambito hockeistico ma in tutti gli sport".
Il Lugano l’anno scorso ha avuto un po’ di problemi soprattutto in difesa, cosa pensi di poter dare alla squadra?
"Spero di poter contribuire alla stabilità della squadra, provo a giocare le mie partite e aiutare dove posso. Per quello che ho potuto vedere io e da quello che mi hanno detto le persone che mi hanno parlato della squadra, il gruppo è molto forte. Oggi, lunedì 24 settembre, ho fatto il mio primo allenamento con i nuovi compagni e penso che abbiamo tutte le carte in regola per poter vincere il campionato".
Come sei stato accolto nello spogliatoio?
"Bene. Sono tutti molto gentili e quasi mezza squadra la conoscevo già prima di venire qui, avendoci giocato contro oppure come compagni in Nazionale. Non è stato così speciale o complicato integrarmi".
Come valuti la tua forma fisica attuale?
“Questo era il mio primo allenamento con il gruppo, ma sono sceso in pista già a metà agosto. In nordamerica sono andato sul ghiaccio per un’oretta tre-quattro volte alla settimana, con un allenamento leggero e una partitella di una mezz’oretta, niente di speciale. Nelle ultime due settimane ho provato ad allenarmi con più intensità, soprattutto con la corsa, che non mi piace, ma necessaria per entrare in forma. Ci vorrà ancora almeno una settimana per entrare nel ritmo partita".
Girano voci che questo lock-out potrebbe durare di più di quello che in realtà sembra. Cosa ne pensi?
"Non si sa mai. Potremmo giocare già la settimana prossima in NHL, ma potrebbe anche darsi che non giochiamo nemmeno una partita in questa stagione. Personalmente non penso che prenderanno una decisione nell’immediato. Per questo motivo ho anche voluto venire prima degli altri giocatori, così da non perdermi niente. Anche se fra due settimane si ri-inizia a giocare, torno in America e non ho perso niente, ho solo fatto una nuova esperienza".
Siete tanti giocatori che siete giunti in Svizzera dalla NHL. Chi pensi che si sia rinforzato di più?
"A parte il Lugano (ndr ride) non saprei. Tutti parlano di Nash e Thornton e sono degli ottimi giocatori in NHL, ma tutti i giocatori che vengono qui dal nordamerica sono delle star e credo che chiunque possa aiutare la rispettiva squadra svizzera".
Pensi che in questo modo il lock-out potrebbe falsare un po’ il campionato?
“Non penso, perché quasi tutte le squadre si sono rinforzate. Inoltre, visto che l’hockey è un business sia in NHL che in Svizzera, se hai la possibilità di rinforzare la squadra in questo modo perché non farlo?".
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