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Finalmente Murray: il brutto anatroccolo è divenuto un cigno Lo scozzese ha vinto gli US Open, piegando 7-6 (10), 7-5, 2-6, 3-6, 6-2 Djokovic. E Federer ringrazia
NEW YORK (USA) – Alla fine ce l’ha fatta. Anche il brutto anatroccolo Murray, l’eterno secondo, è riuscito a griffare uno Slam.
Lo scozzese, numero quattro al mondo, ha piegato dopo quasi cinque ore di battaglia (4h54’) il serbo Novak Djokovic nella finale degli US Open, entrando di diritto nella storia.
Già perché un successo voluto fortissimamente, ha permesso al 25enne di Glasgow di diventare il primo tennista capace di centrare Olimpiadi e US Open nello stesso anno. Proprio il trionfo sull’erba londinese, firmato nell’edizione a cinque cerchi, pare aver sbloccato l’allievo di Ivan Lendl il quale, ora, proverà davvero a dar fastidio ai “big three” che fino a prima dell’estate gli avevano lasciato appena le briciole.
La gloria newyorkese ha poi aiutato Murray, primo britannico a imporsi in uno Slam dopo Fred Perry (nel 1936), a salire sul podio del tennis mondiale, planando alle spalle di RogerOne e Nole e scavalcando l’infortunato Nadal.
Per la sua vittoria hanno gioito in molti. Uno di questi è stato proprio Federer il quale, nonostante l’eliminazione patita da Berdych nei quarti di finale, ha allungato su Djokovic nella classifica ATP. Il serbo, campione l’anno passato, non è riuscito a difendere i 2'000 punti in palio…
