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Gli atleti ellenici si sono visti dimezzare la diaria prevista dalla loro Federazione per i Giochi, in caso di mancato approdo alle finali delle varie discipline
LONDRA (Inghilterra) - La crisi finanziaria che ha investito e continua a investire gran parte dell’Europa continua a farsi sentire e quei paesi maggiormente colpiti devono fare di tutto per rientrare delle spese, come sta facendo la Grecia, anche alle Olimpiadi.
E’ sempre tempo di austerity per gli ellenici, anche in terra britannica in occasione dei Giochi di Londra 2012. La Federazione greca ha infatti annunciato che chiederà a tutti gli atleti che non si qualificano per le finali di restituire almeno la metà della diaria assegnatagli. Sono 103 gli atleti che partecipano a questa edizione delle Olimpiadi e a tutti loro è stata garantita la copertura delle spese di vitto e alloggio più 20 euro al giorno (300 euro in totale) per le piccole spese personali, ma dato che il momento è difficile per l’intero paese, costretto a tirare la cinghia per provare a far quadrare i conti pubblici e per avere gli aiuti da parte dell’Europa, allora c’è bisogno di risparmiare laddove si può. Insomma, chi non si qualifica per le finali e deve lasciare in anticipo il villaggio olimpico dovrà restituire alle casse elleniche la metà dell’intera diaria messa a disposizione (150 euro).
Finora nessuno degli atleti si è lamentato per questo provvedimento, ma in Grecia sta prendendo corpo la polemica per le spese effettuate per la sede di rappresentanza della delegazione nazionale. Il riferimento è ai 190mila euro spesi per affittare il Carlton Club nella zona di St. James, sulle rive del Tamigi, somma raccolta per metà grazie al contributo di sponsor privati e per il resto attraverso le lotterie greche, ma nonostante ciò si tratta comunque di una spesa piuttosto elevata, i cui soldi impiegati potevano sicuramente essere meglio gestiti. (ITM)
