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LONDRA 2012Da Baywatch alle Olimpiadi, la storia di Azaz Barazi

23.07.12 - 09:24
Il 24enne nella vita fa il bagnino sulle spiagge di Santa Monica ed è stato inserito nella delegazione olimpica di nuoto per la Siria: quando lo sport può far dimenticare i problemi politici
Keystone
Da Baywatch alle Olimpiadi, la storia di Azaz Barazi
Il 24enne nella vita fa il bagnino sulle spiagge di Santa Monica ed è stato inserito nella delegazione olimpica di nuoto per la Siria: quando lo sport può far dimenticare i problemi politici
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SANTA MONICA (USA) - Da Baywatch alle Olimpiadi di Londra. È la singolare storia di Azaz Barazi che parteciperà ai Giochi del 2012 di Londra per la Siria, essendo stato inserito tra i dieci atleti della squadra olimpica di Damasco.

Azaz Barazi, 24 anni, di mestiere fa il salva-bagnanti sulle soleggiate spiagge di Santa Monica. Aspirante campione nei 100 e 200 rana sotto la bandiera nera rossa e bianca: nel paese dei suoi genitori le organizzazioni internazionali hanno contato oggi 19 mila morti in 16 mesi e 30 mila profughi passati in Libano negli ultimi giorni.

Il padre di Azaz viene da Hama, la citta' simbolo delle violenze piu' atroci e il bagnino di Santa Monica ha una missione personale che va al di la' del buon piazzamento nell'Aquatic Centre disegnato da Zaha Hadid: ''Quando senti parlare della Siria e' sempre a causa di un sacco di gente ammazzata in questa o quella citta': io cerchero' di farne parlare in modo positivo''.

Azad, che ha studiato all'Università delle Hawaii e cavalcato sul surf le 'grandi onde' del Pacifico, non punta all'oro. Nato in Arabia Saudita, da quando aveva sette anni ha abitato con la la famiglia nella graziosa cittadina balneare della contea di Los Angeles i cui bagnini - costume rosso e tavoletta di salvataggio sotto il braccio - sono rimasti nell'immaginario collettivo grazie al serial anni Novanta, protagonisti David Hasselhoff e Pamela Anderson.

Con lui voleranno a Londra altri nove atleti, accompagnati da una delegazione di 20: non Azaz, ma gli altri si sono per la maggior parte allenati in Siria. Il Comitato Olimpico Internazionale ha fatto il possibile per permettere a una squadra siriana di gareggiare a Londra a dispetto della crisi politica del paese. Il Cio, a causa del conflitto, ha mandato fondi direttamente agli atleti anziche' al Comitato Olimpico Siriano anche se quell'organismo resta riconosciuto a pieno titolo. (ITM)

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