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ATLETICARiecco l'ombra del doping: fuori due atleti prima dei Giochi

14.07.12 - 10:21
La statunitense Debbie Dunn e il greco Gervasios Filippidis non parteciperanno alle Olimpiadi
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Riecco l'ombra del doping: fuori due atleti prima dei Giochi
La statunitense Debbie Dunn e il greco Gervasios Filippidis non parteciperanno alle Olimpiadi
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LONDRA (Gbr) - A 13 giorni dall’inizio dei Giochi Olimpici di Londra 2012, ricomincia ad aleggiare lo spettro del doping. Dalla lista dei partecipanti alle prossime Olimpiadi sono stati esclusi una componente della squadra statunitense dei 4×400 donne, Debbie Dunn, e il lanciatore di giavellotto della Grecia, Gervasios Filippidis.
 
L’americana, ex campionessa mondiale dei 400 indoor che avrebbe dovuto far parte della staffetta della specialità essendo arrivata quarta nelle selezioni, ha deciso di autoescludersi dalla squadra dopo aver ricevuto segnalazione dall’agenzia statunitense antidoping, l’Usada, che un campione prelevatole nel corso dei Trials americani conteneva un livello elevato di testosterone. Per quanto riguarda invece il greco, campione della specialità, è invece risultato positivo ad un controllo antidoping a sorpresa ed è stato subito sospeso, costringendolo a saltare quindi l’appuntamento olimpico. L’annuncio è stato dato dalla federazione greca di atletica, che non ha dato ulteriori particolari sulla natura della sostanza che avrebbe usato l’atleta né sulla durata della sospensione infittagli.
 
Questi casi rappresentano un’ulteriore prova della forte volontà di combattere il doping soprattutto in occasione di un appuntamento come le Olimpiadi, massima espressione dello sport, come già affermato qualche giorno fa da John Fahey, presidente della Wada, l’agenzia mondiale antidoping, che aveva invitato tutti coloro che fanno o avrebbero avuto la tentazione di fare uso di sostanze proibite a stare lontani da Londra: “Doping significa imbrogliare e gareggiare ai Giochi da dopati vuole dire imbrogliare non solo i colleghi ma anche gli appassionati di sport di tutto il mondo, disonorando la propria nazione e gli ideali del movimento olimpico. Un atleta dopato non puo’ vincere, perche’ anche se dovesse conquistare una medaglia non potrebbe piu’ guardarsi allo specchio e dire ‘me la sono meritata’”. (ITM)

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