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HOCKEYSannitz: "Spero di esser messo nella condizione di rendere di più"

29.06.12 - 10:12
Il 29enne bianconero ha risposto alle nostre domande soffermandosi sul recente passato e sul futuro prossimo della squadra, di cui spera e si augura di diventarne protagonista
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Sannitz: "Spero di esser messo nella condizione di rendere di più"
Il 29enne bianconero ha risposto alle nostre domande soffermandosi sul recente passato e sul futuro prossimo della squadra, di cui spera e si augura di diventarne protagonista
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LUGANO - È estate, è tempo di vacanze, di mare e di relax. Un po’ per tutti, ma non per i giocatori di hockey che stanno preparando la prossima stagione. Il Lugano non fa eccezioni, anche se, in questo momento di preparazione fisica, ogni tanto, qualche giorno di riposo è giusto concederselo: “Sono appena rientrato da un week end di vacanza, queste sono le settimane di allenamento più duro, la preparazione si fa sentire e ogni tanto c’è la necessità di staccare e di far riposare il fisico”, ha voluto spiegare il centro bianconero Raffaele Sannitz.

Raffaele Sannitz, un po’ di relax perché non bisogna arrivare troppo stanchi ad agosto quindi?
“Esatto il concetto è proprio quello, bisogna avere nei muscoli la giusta dose di fatica per avere la forza di affrontare il campionato. Ovviamente il tempo di questi giorni non ci aiuta, e proprio per questo, tutto ciò che riguarda la corsa l’abbiamo posticipato durante le sere: con questo caldo pomeridiano farebbe più male che bene”.

Da Smith o Huras, cosa è cambiato nella preparazione?
“Per quanto concerne il lavoro estivo a secco, poco o nulla. Questa fase di lavoro non dipende dal mister, ma dal preparatore atletico Hedin, che è lo stesso dell’anno scorso. Daniel ci sta facendo lavorare bene, sodo, con lavoro in palestra alla mattina e con la corsa il pomeriggio, o meglio la sera”.

Ad agosto sin tornerà a respirare il profumo del ghiaccio..rivedremo un Raffaele in prima linea?
“Queste saranno ovviamente decisioni che spettano a Larry, io sicuramente mi farò trovare pronto per qualsiasi evenienza, anche a coprire quel buco che la partenza di Romy può aver lasciato. Non mi sono mai tirato indietro davanti alle necessità e alle richieste, così come l’anno scorso quando in alcune partite ho giocato ala piuttosto che centro”.

L’anno scorso però non si è visto il miglior Sannitz…
“L’anno scorso ho cambiato spesso linea, assumendo specialmente all’inizio ruoli più difensivi, per poi giocare in seguito in tandem con Bednar e Romy: nelle ultime 15 partite ho così realizzato 12 punti. Ovviamente i tifosi, le persone fuori dal ghiaccio guardano i numeri, le statistiche…è normale che sia così. Certamente anche io mi auguro di riuscire a segnare molto di più, sperando anche di essere messo in grado di poterlo fare, perché quando ho avuto le possibilità ho sempre dimostrato di esserci. Di sicuro giocherò sempre al 100%”.

Magari con al tuo fianco Metropolit, Bednar. Come Gardner nel 2006 con Metro e Peltonen…
“Beh certo sarebbe un’ottima soluzione, anche per il mio gioco, avere al fianco dei giocatori così. Metro è fortissimo, ha una visione di gioco incredibile, veloce con gli occhi e preciso col bastone. Sarà un piacere riaverlo in squadra, e tutto sarebbe più facile con lui al mio fianco”.

Come giudichi il mercato bianconero?
“Siamo in tanti e secondo me la squadra c’è. Gli stranieri sono ottimi, per quanto li conosco, e potranno darci un qualcosa in più. Poi abbiamo dei giovani di assoluto valore, come Simion e Kostner: avranno un anno in più, una stagione di esperienza alle spalle e potranno sicuramente dire la loro. Basta vedere come si stanno allenando, con quale passione, con che entusiasmo e concentrazione”.

Quindi sarà un Lugano da titolo?
“L’obiettivo deve essere quello, dobbiamo migliorare alcune cose. Ora con l’arrivo di Heikkinen abbiamo sistemato la difesa, ma dovremo lavorare sull’assetto difensivo come squadra. Anche il fatto di iniziare il campionato con Huras alla transenna è un aspetto positivo per noi, perché conosciamo già gli schemi e potremo concentrarci per aggiustare i dettagli”.

Il giocatore Sannitz preferisce il gioco spumeggiante di Smith o quello più quadrato e svizzero di Huras?
“L’importante è vincere, non fermarsi ai quarti ma andare avanti. Quindi è indifferente. Al giorno d’oggi è difficile creare un bel gioco ed essere anche vincenti; come ho detto dovremmo curare un po’ di più l’aspetto difensivo ed essere bravi li davanti a farci trovare pronti a sfruttare le occasioni”.

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