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L'attaccante del Losanna, oltre a essere deluso per la sconfitta maturata nelle battute finali della serie dei playoff di LNB contro i bernesi, pensa che lo spareggio sia nelle mani dell'Ambrì
LOSANNA - Il Losanna ha perso la finale dei playoff di LNB contro il Langenthal malgrado un cammino di tutto rispetto. I romandi hanno dapprima dominato la regular season con 102 punti finali, 15 in più della seconda che era proprio il Langenthal poi, iniziati i playoff, hanno sterminato il GCK Lions 4-1 nella serie, il Visp 4-0 e stavano conducendo 2-0 la finale contro il bernesi, prima di crollare e perdere il confronto 4-2.
Uno degli artefici di quest'annata importante è stato senza ombra di dubbio Julien Staudenmann, possente attaccante in seno alla formazione vodese dalla stagione 2006-2007 e quella contro i bernesi è stata l'ultima partita della sua carriera. In sei stagioni complessive con il Losanna, il 30enne ha disputato 351 gare ufficiali totalizzando 150 punti totali (72 reti e 78 assist). Con i Leoni, oltre a essere assistente del capitano, il numero 54 si è laureato due volte campione di Lnb, nel 2009 e nel 2010, senza però riuscire mai a raggiungere la promozione. Nella sua carriera ha inoltre vinto un campionato svizzero con gli Juniores Elites nel 2001 (Bienne) e ha militato anche nelle file dell'Ajoie per due stagioni (136 partite, 46 punti).
Julien Staudenmann, cos'è successo al Losanna? Vincevate 2-0 e avete perso la serie 4-2...
"È successo che i bernesi sono stati più intelligenti di noi e il loro allenatore più tattico del nostro. Non avremmo mai dovuto perdere. Abbiamo anche avuto poca fortuna sotto porta, ma bisogna dire che il loro portiere Eichmann è il migliore della Lega, è stato bravissimo e se sono diventati campioni lo devono in gran parte a lui. È anche vero che hanno avuto i due migliori Top Scorer del campionato Kelly e Campbell".
Il fatto che Ginevra e Losanna sono gestite dalla stessa proprietà e che quindi non possono partecipare allo stesso campionato, può avere influito sulle motivazioni?
"No, per niente. Ciò che è successo si può definire una catastrofe. Non pensavamo proprio di perdere così. Loro avevano semplicemente più voglia di noi e ce l’hanno fatta".
Come vedi lo spareggio fra Ambrì e Langenthal?
"Questa finale fra Ambrì e Langenthal è tutta strategica e mi ricorda il gioco degli scacchi. Secondo me in ogni caso i bernesi non vogliono salire, il loro obiettivo stagionale l'hanno già raggiunto vincendo il campionato di LNB".
Come mai allora la Lega dice il contrario?
"Secondo me la Lega dice questo per mettere un po’ di pressione alle due squadre, con lo scopo di avere un po’ di competizione. Se l'Ambrì dovesse venire a conoscenza che i bernesi non vogliono salire, la serie non si giocherebbe con le stesse motivazioni. Inoltre bisogna far credere al pubblico che la sfida sarà vera, altrimenti non c’è interesse. Giocare più partite è una bella entrata di soldi un po' per tutti".
Ipotizziamo che non sia come dici tu, che differenza c'é tra il livello dell'Ambrì e quello del Langenthal? Potrebbero farcela i bernesi?
"La differenza di livello c'é, anche se in partite come queste non è mai facile per nessuno. Credo che comunque per l’Ambrì sarà molto piu semplice contro il Langenthal che contro di noi. Se avessero affrontato il Losanna sarebbe stato tutto diverso, noi volevamo salire. Inoltre ai bernesi mancherà Campbell e a questo punto si farebbe ancora più dura, visto che se non hai un altro straniero in rosa non ne puoi ingaggiare un altro all'ultimo momento. Io avrei voluto giocarmi la promozione alla Valascia, ma questo è lo sport. Noi non abbiamo raggiunto i nostri obiettivi e saremmo stati molto piu carichi rispetto al Langenthal".
Come giudichi l'Ambrì?
"I leventinesi sono una buona squadra, hanno dei lavoratori e sono molto compatti. Per il Langenthal sarebbe in ogni caso molto difficile, come del resto lo sarebbe stato anche per noi".
È stata l’ultima gara della tua carriera. Come mai a soli 30 anni? Cosa farai dopo?
"Ho due bellissime bambine e il diploma di elettricista. È giunta l’ora di pensare alla mia famiglia. Ho smesso perché purtroppo la dirigenza vodese mi ha detto che sono troppo vecchio per giocare ancora con il Losanna e non hanno voluto rinnovarmi il contratto. Un’altra squadra non mi motiva attualmente, visto che i vodesi sono una delle squadre più forti di LNB e qui ho trascorso gli anni piu belli della mia carriera. Non volevo smettere, ma questo è il businness. Non sono mai stato un grande goleador e loro hanno deciso cosi, anche se i miei punti li ho fatti".
