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CALCIOGabriele Giulini: "La diversità è un valore, un ponte da gettare"

17.10.11 - 13:35
Presentata lunedì l’iniziativa di ACB e FTIA di allestire una squadra giovanile granata formata da ragazzi con andicap mentale. "Tutti i ragazzi sognano il grande calcio, anche quelli disabili"
Tipress/Carlo Reguzzi
Gabriele Giulini: "La diversità è un valore, un ponte da gettare"
Presentata lunedì l’iniziativa di ACB e FTIA di allestire una squadra giovanile granata formata da ragazzi con andicap mentale. "Tutti i ragazzi sognano il grande calcio, anche quelli disabili"
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GIUBIASCO – Ci sono modi di dire, riguardo allo sport, sempre più vuoti di significato, tipo che avvicina le culture, che spinge alla fratellanza e al rispetto di regole condivise. Basta vederne le cronache per capire come assai di rado sia così, che interessi e divisioni la fanno da padroni. Poi arriva un’iniziativa come quella che legherà l’AC Bellinzona alla Federazione ticinese integrazione andicap (Ftia) e sembra di tornare a respirare aria pulita.

Si tratta di una prima assoluta nel calcio svizzero: il Bellinzona avrà una squadra di calcio integrato, composta da ragazzi normodotati e da ragazzi con andicap mentale. L’iniziativa, per certi versi rivoluzionaria, è stata svelata lunedì alla stampa e verrà poi presentata al pubblico in occasione della Special Cup 2011, manifestazione di sport e integrazione giunta alla 3° edizione e che si svolgerà sabato e domenica 22-23 ottobre alla palestra della Scuola Media 2, organizzata dalla stessa Ftia, da Special Olympics e dall’Associazione amici di Bellinzona Channel.

“Ci consideriamo una famiglia, il pianeta terra è un villaggio – spiega Gabriele Giulini, presidente dell’ACB -. Ci dobbiamo assumere responsabilità collettive e dobbiamo capire che la diversità è un valore a cui aprirsi, che aggiunge cultura, sviluppo e solidarietà. Il calcio è una cassa di risonanza, ma deve compenetrarsi nella cultura, trasmettere messaggi etici e morali. Noi, come ACB, cerchiamo di tenere il più in alto possibile questi valori. Questo progetto non è per dire che siamo più belli, anzi, non servirebbero nemmeno parole. È un aprirsi agli altri, a chi ha bisogno. Ci vogliono ponti, non muri, e questo ponte verso l’andicap ci porterà lontano”.

La futura squadra, che potrebbe chiamarsi AC Bellinzona Special Team, è aperta soprattutto ai giovani, indicativamente dagli otto ai 15 anni. “Ci rivolgiamo ai giovani perché c’è un buco – spiega Aldo Doninelli, direttore di Special Olympics Svizzera - Ci sono in Svizzera più di seimila andicappati che fanno sport, ma solo 100 di loro hanno tra i sei i 16 anni. La soluzione a questo problema è coinvolgere i club sportivi “regolari”, in questo caso l’AC Bellinzona”.

In fondo, perché questo progetto, così affascinante ma di certo molto impegnativo? “Tutti i ragazzi sognano il grande calcio – risponde Doninelli -, anche i disabili lo desiderano, hanno la stessa passione di tutti. Si tratta di dare una possibilità. Per loro, vestire la maglia del Bellinzona sarà motivo d’orgoglio”.

Oltre a Giulini, a rappresentare l’AC Bellinzona c’erano l’allenatore Andermatt, capitan Sermeter, Hakan Yakin, Raso, Ciarrocchi e Mangiarratti. Con il resto della squadra parteciperanno anche alle giornate di sabato e domenica. Per ulteriori informazioni, seguire il link www.bellinzonachannel.ch.

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