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HOCKEYLombardi: "C'è grande attesa, ecco le novità"

24.08.11 - 23:57
Altro aumento di capitale, continua l’azione di salvataggio, progetto Valascia (pronta nel 2016?), Chessa nel CdA e Marzano direttore finanziario alcuni fra gli spunti dell’assemblea generale
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Lombardi: "C'è grande attesa, ecco le novità"
Altro aumento di capitale, continua l’azione di salvataggio, progetto Valascia (pronta nel 2016?), Chessa nel CdA e Marzano direttore finanziario alcuni fra gli spunti dell’assemblea generale
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SEMENTINA – “Non vogliamo ripetere l’Annus Horribilis appena passato”, con queste parole il presidente dell’Ambrì Filippo Lombardi ha cominciato la sua relazione in occasione dell’assemblea generale ordinaria di mercoledì a Sementina. Una annata, quella scorsa, caratterizzata da un deludente risultato sportivo e finanziario, anche dovuto a una sequela di infortuni impressionante. “Ora c’è molta voglia di vedere se calcoli, strategie, ragionamenti e acquisti che abbiamo fatto, si tradurranno sul ghiaccio in qualcosa di positivo – ci ha spiegato il presidente dei biancoblù – La prima impressione è sicuramente buona ma ci vorrà qualche settimana, e anche fortuna, per vedere se tutto ingrana. Se avessi ancora un paio di mesi per fare tutti i preparativi, me li prenderei anche, ma la gente non sopporterebbe più di aspettare, c’è grande attesa”.

Che novità attendono i tifosi alla Valascia con la nuova stagione?
“Sono stati rinfrescati gli spacci, c’è una nuova roulotte, patatine fritte – per la gioia dei bambini e un po’ meno dei genitori - e, soprattutto, l’ex-buvette è passata sotto la gestione diretta dell’HCAP (nuova direttrice del “Food and Beverage” sarà Luana Bonini, ndr) e ora si chiama “Osteria Valascia”. È stata completamente rinnovata e offrirà parecchio al pubblico. La Valascia non dev’essere un posto freddo e inospitale dove si arriva un minuto prima della partita e si parte due prima della fine, bensì un luogo d’incontro dove si arriva un’ora prima, si parte un’ora dopo il match e ci si trova bene”.

A proposito di Valascia, in assemblea si è parlato di Ambrì e Piotta: sono cadute le opzioni più a sud?
“Il patto con il comune di Quinto consiste nell’esaminare rapidamente le possibilità di insediamento in loco e noi vogliamo essere corretti con il comune che ci ospita da sempre e che ci ha anche sostenuti in qualche momento di difficoltà. La priorità è quella, per riguardo verso il comune, la storia, la gente, la tradizione e anche perché dei contributi che sono previsti dall’ente pubblico ci sono in funzione di un progetto di politica regionale in una zona periferica. Andando in una città questi introiti non ci sarebbero, secondo quanto prevede la legge. Poi se fatte tutte le verifiche del caso ci si trovasse davanti a un muro, allora si valuterebbero opzioni diverse”.

Le imposte alla fonte dovute al Cantone sono fra le uscite più onerose per la società: come muoversi?
“Chiedere delle agevolazioni non è possibile per quanto riguarda la gestione corrente, così è la legge. Semmai noi, a tempo debito, chiederemo che l’opinione pubblica, la politica e le istituzioni, si ricordino che l’Ambrì non è un progetto, ma una realtà economica viva in una regione periferica e andrebbe sostenuta in quanto già esistente e funzionante. Inoltre non va dimenticato che versiamo, sotto varie forme, quasi due milioni all’anno di contributi all’ente pubblico”.

Uno sguardo al futuro: nel prossimo budget prevedete di destinare più di un milione di franchi per il settore giovanile. Quanto è importante per l’Ambrì?
“È fondamentale. Il fatto che si dia quasi un decimo del budget della società per i giovani dimostra che ci teniamo tanto. Continuamo inoltre a stringere accordi un po’ in tutto il Ticino proprio nel campo della formazione delle nuove leve, confermando quanto l’Ambrì sia un punto di riferimento anche per gli altri club nella costruzione di progetti a medio-lungo termine. Bisogna anche ammettere che non abbiamo molte altre soluzioni per quanto riguarda il futuro, ma i giovani lo apprezzano. Sanno che ad Ambrì è necessario magari “trottare” di piu, le distanze sono più lunghe e si rischia di ricevere qualche franco in meno, ma c’è l’opportunità di giocare. Non è una virtù ma un dato di fatto, perché noi per evidenti limiti finanziari dobbiamo constriuire il nostro futuro sul nostro vivaio”.

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