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ALTRI SPORTAndermatt accoglie la delegazione ticinese degli Special Olympics

06.07.11 - 19:31
L'allenatore dell’AC Bellinzona ha festeggiato gli undici atleti con disabilità intellettiva che dal 24 giugno al 4 luglio hanno preso parte ai Giochi mondiali di Atene conquistando ben 17 medaglie
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Andermatt accoglie la delegazione ticinese degli Special Olympics
L'allenatore dell’AC Bellinzona ha festeggiato gli undici atleti con disabilità intellettiva che dal 24 giugno al 4 luglio hanno preso parte ai Giochi mondiali di Atene conquistando ben 17 medaglie
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Sono rientrati in Ticino gli undici atleti della delegazione ticinese i quali, dal 24 giugno al 4 luglio, hanno preso parte ai Giochi mondiali Special Olympics di Atene, nei quali persone con disabilità intellettiva hanno potuto gareggiare, a livello mondiale, in 22 discipline. I nostri atleti si sono particolarmente distinti, riuscendo a conquistare ben 17 medaglie. La delegazione è stata accolta anche da Martin Andermatt, nuovo allenatore dell’AC Bellinzona.

Sono le 21.30 di martedì sera. Una piccola folla è radunata sul piazzale di fronte al ristorante nell’area di sosta di Bellinzona. Molti scrutano l’autostrada, una scintilla di curiosità negli occhi per ogni autobus che passa… ma che non si ferma. Poi finalmente eccolo, in lontananza: i colori dell’autobus dei Granata, prestato per l’occasione al rientro dei nostri atleti, non lascia dubbio. E nemmeno i visi che, dai finestrini, ci guardano con curiosità. Ecco i nostri ticinesi scendere dal piccolo torpedone con medaglie e riconoscimenti, ma soprattutto con dei grandi sorrisi che illuminano i loro volti.

L’entusiasmo che accompagna il loro ritorno ci fa capire immediatamente che l’esperienza ai Giochi mondiali Special Olympics di Atene - le Olimpiadi alle quali gareggiano persone con disabilità intellettiva – ha davvero lasciato il segno. Special Olympics è infatti il più grande programma sportivo internazionale per persone con handicap mentale o plurimo che organizza allenamenti ed eventi in tutto il mondo. Special Olympics è stato fondato nel 1968 e riconosciuto ufficialmente dal Comitato Olimpico Internazionale nel 1992. Obiettivo primario di Special Olympics sono programmi sportivi che abbracciano varie discipline e che stimolano la forma fisica e il movimento in generale, contribuendo a rafforzare l’autostima, il piacere di fare movimento e le prestazioni sportive.

In Svizzera, Special Olympics Switzerland opera come fondazione dal 1995; 7’000 atlete ed atleti vengono allenati da un totale di 1’200 trainer volontari. E come per una vera Olimpiade, anche ad Atene, presso il Panathenaic Stadium, si è svolta una spettacolare Cerimonia di apertura, alla quale hanno preso parte 7'000 atleti e 40'000 spettatori provenienti da ogni parte del mondo.

Stevie Wonder, una delle più grandi personalità del mondo della musica, ha partecipato alla Cerimonia regalando al pubblico le sue canzoni, mentre l’attrice Vanessa Williams per l'occasione ha duettato con il tenore Mario Frangouli. L'atmosfera è stata poi arricchita dalla storia greca, con una rappresentazione artistica dell'Odissea di Omero, seguita da fuochi d'artificio e fragorosi applausi.

Karolos Papoulias, il Presidente della Repubblica ellenica, ha infine dichiarato ufficialmente aperti i Giochi, e la bandiera Special Olympics ha fatto così il suo ingresso nello stadio. Diversamente da altre competizioni internazionali, i Giochi Special Olympics sono preceduti da una serie di qualifiche le quali permettono di costituire dei gruppi omogenei a livello di capacità atletiche. Seguono poi le gare, che raggruppano partecipanti con capacità cognitive e fisiche simili.

I ticinesi hanno preso parte alle competizioni nelle discipline dell’atletica, delle bocce e del golf. Lo scopo delle competizioni non è tuttavia il risultato finale, quanto lo spirito di partecipazione. Il motto di Special Olympics è infatti "Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa provarci con tutte le mie forze''. I partecipanti ai Giochi sono responsabilizzati nella loro preparazione atletica, vengono richiesti loro disciplina ed impegno, ma non un risultato tangibile. La miglior ricompensa è l’integrazione e il miglioramento dell’autostima delle persone con disabilità mentale attraverso lo sport.

Grazie alla costanza negli allenamenti, il gruppo si è comunque distinto per i risultati conseguiti, che hanno permesso loro di vincere ben 17 medaglie.

Foto d'apertura: privata

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