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CALCIOUna perla di Mehmedi regala la finale alla Svizzera di Pier Tami

22.06.11 - 23:21
I rossocrociati agguantano l'atto conclusivo dell'Euro Under 21 e l'Olimpiade di Londra 2012, battendo meritatamente la Repubblica Ceca nei tempi supplementari. Sabato la sfida decisiva con la Spagna
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Una perla di Mehmedi regala la finale alla Svizzera di Pier Tami
I rossocrociati agguantano l'atto conclusivo dell'Euro Under 21 e l'Olimpiade di Londra 2012, battendo meritatamente la Repubblica Ceca nei tempi supplementari. Sabato la sfida decisiva con la Spagna
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HERNING - La Svizzera realizza l’impresa storica di qualificarsi per la finale del Campionato europeo Under 21, battendo in semifinale la Repubblica Ceca con uno straordinario gol di Mehmedi nei minuti finali dei tempi supplementari.

Ci era già andata vicina nel 2002, quando fu superata in semifinale dalla Francia a Basilea. In attesa di giocarsi il titolo sabato contro la Spagna, i rossocrociati di Pier Tami si godono la qualificazione all'Olimpiade 2012 di Londra.

Era dal 1928 che non accadeva di trovare una selezione elvetica di calcio ai Giochi olimpici (da notare che nel ’24 la Svizzera fu sconfitta solo dall’Uruguay in finale, conquistando così una clamorosa medaglia d’argento).

Dopo il titolo europeo del 2002 e quello mondiale nel 2009 (entrambi colti con la selezione U17), è il momento di un altro grande appuntamento per il calcio svizzero, che nell’ultimo decennio, a livello giovanile ha compiuto progressi incredibili.

È stata una partita durissima, la Cechia non ha regalato nulla, chiudendosi con i suoi marcantoni alle avanzate dei nostri.

Nel primo tempo, dopo un ottimo avvio, la Svizzera ha po’ perso il ritmo, favorendo le chiusure avversarie. I primi minuti della ripresa sembravano percorrere la stessa linea, ma i rossocrociati hanno cominciato a guadagnare campo. L’entrata di Abrashi ha dato dinamismo alla manovra, liberando Shaqiri e Mehmedi, che fin lì erano finiti nella gabbia dei cechi, che non sono però mai arrivati dalle parti di Sommer. A dieci minuti dalla fine, dentro Gavranovic per Frei, con Mehmedi arretrato di qualche metro. La mossa decisiva.

Il tempo per Shaqiri di colpire un clamoroso palo a un minuto dal termine e poi via ai supplementari. E lì, solo Svizzera. Con la Cechia ormai sulle gambe, ma pericolosa in un mischione. I ragazzi di Tami hanno spinto e spinto, fino al 114’, quando Mehmedi, il migliore in campo, ha deciso di fare tutto da sé: prende palla sui trenta metri e comincia a tagliare sulla destra, superando un avversario, e prima di entrare in area fa partire un destro incrociato preciso e potente che toglie la vita a Vaclik e che lancia la Svizzera nella storia.

Gli ultimi cinque minuti fanno passare ancora un brivido per parte (Gavranovic tutto solo, Kadlec di testa alto di un soffio). Poi è solo gioia, solo gloria.

Nell’esaltazione del momento può scappare di tutto, ma non ci sembra fuori luogo dire che questo è il giorno più importante per il calcio svizzero dell’era moderna. Questa squadra, zeppa di talenti e guidata da un Tami in stato di grazia, ha una solidità mentale da far paura.

La partita di mercoledì era un rompicapo che, in caso di poca pazienza o di scarsa fiducia nei proprii mezzi, poteva finir male, vista la quadratura degli avversari. Eppure no: quando i rossocrociati hanno capito che non potevano maramaldeggiare come nelle tre gare di qualificazione, hanno ragionato come una grande squadra, logorando l’avversario come goccia sul capo. E mentre noi tutti poveri infedeli già pensavamo ai rigori, il ragazzo Mehmedi, con la gioia dei vent’anni, ha ribaltato tutto.

Ora ci tocca la Spagna, che con il suo toque minore non ha spaventato più di tanto, costretta pure lei ai supplementari dalla modesta Bielorussia. Sabato è un giorno di fuoco.

Foto d'apertura: Ti-Press/Gabriele Putzu

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