Cerca e trova immobili
Dopo anni di sconfitte i rossoblù sono venuti a capo della loro bestia nera
BELLINZONA - Ginevra non è più la bestia nera del Ticino, dopo anni e anni di sconfitte onorevoli e prese per il naso da parte della blasonata squadra ginevrina, finalmente una rivincita chiara e netta. La vittoria del Rugby Ticino, se ci mettiamo pure il direttore di gara proveniente dalla stessa città, prende davvero la giusta dimensione.
I ticinesi, trascinati da un indiavolato Petitjean (4 mete), dopo essere entrati subito in partita con una meta di Micheletti al secondo minuto e Rapp al 19' (12 a 0), hanno poi passato quasi tutto il primo tempo sulle "giostre” appostate nel campo vicino. Mezzora di assoluto non gioco dei ticinesi che ha permesso agli ospiti di andare in meta in conclusione del primo tempo.
Inutile spiegare cosa abbia detto il coach Bellinzonese ai ragazzi durante la pausa, ma pare abbiano davvero tremato le torri del castello. Malgrado l’espulsione del generoso Cereda, a fine del primo tempo, i ragazzi della capitale hanno iniziato il secondo tempo ad un ritmo che il povero Ginevra non ha potuto sostenere e, con una media di una meta ogni 7 minuti, i ticinesi hanno sbaragliato il campo dando dimostrazione di grande maturazione. L’affermazione dell’allenatore Luca Madonna, secondo la quale i suoi ragazzi avrebbero vinto anche in 12 con la grinta messa in mostra nel secondo tempo, si è avverata.
Ora il dado è tratto e non rimane che giocare la finale contro il Nyon, che questa stagione non ha perso nemmeno una partita e può vantare la squadra al grande completo con qualche rinforzo della prima squadra. Per contro, i ticinesi dovranno fare i conti con un paio di assenze per studio e ferimento e, purtroppo, il Ticino non può pescare in un'altra squadra per rinforzarsi. Il Rugby Ticino è una squadra che ha lottato sempre con i propri mezzi ed è forse nelle difficoltà che ha dato le migliori prove di carattere e umiltà.
Foto d'apertura: Archivio Ti-Press/Davide Agosta
