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CALCIOLo scandalo scommesse tiene in scacco il Sion di Constantin

26.03.10 - 21:01
Prima l’eccentrico presidente dei vallesani ha parlato di sospetti su Serey Die, che poi ha negato in conferenza stampa. Ora anche altri tre giocatori sono stati sanzionati internamente dal club
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Lo scandalo scommesse tiene in scacco il Sion di Constantin
Prima l’eccentrico presidente dei vallesani ha parlato di sospetti su Serey Die, che poi ha negato in conferenza stampa. Ora anche altri tre giocatori sono stati sanzionati internamente dal club
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SION – Tutto era iniziato dal cartellino rosso rifilato a Serey Die al 38’ della partita di Super League contro il Grasshopper lo scorso 17 marzo. Il Sion aveva perso e Christian Constantin era infuriato con il giocatore: “Il suo contratto scade a fine stagione, fino ad all’ora lavorerà gratis”. Il che con un salario intorno ai 300'000.- franchi significa una multa di almeno 90'000.- franchi.

Allora non c’era ancora alcun sospetto. Poi però è arrivato, dall’Inghilterra, dove in alcuni pub di Londra e di altre città si è parlato più della partita di campionato tra Sion e Grasshopper che dell’eliminazione del Chelsea in Champions League. Anche Constantin è venuto a sapere della stranezza: “Ho contattato immediatamente l’avvocato federale Alberto Fabbri e l’ho invitato ad aprire un’inchiesta”.

Il presidente dei vallesani improvvisamente vede la scena di mercoledì sotto una luce diversa. Un fallo stupido dopo in normale duello con Toko, con Serey Die che tira una manata in faccia all’avversario. E Constantin va oltre: “In autunno Serey è arrivato improvvisamente con un Porsche Cayenne nuovo di zecca. Quando gli ho chiesto da dove avesse i soldi per un’auto del genere mi ha risposto che aveva pagato il suo manager”.

“Serey mi diceva sempre che faceva fatica a tirare avanti con lo stipendio che prendeva, perché doveva mandare molti soldi alla sua famiglia nella Costa d’Avorio. E poi improvvisamente c’era quell’auto che costa almeno 80'000.- franchi, sebbene la società gliene mettesse a disposizione una”. E a tutto ciò si aggiungono le cinque espulsioni in un anno e mezzo.

Il 22 marzo il Sion ha indetto una conferenza stampa con il giocatore, che ha spiegato il suo punto di vista: “Quando ho sentito del sospetto di manipolazione pensavo che intendessero l’arbitro, che ha fischiato un rigore dubbio e dato un rosso discutibile. Sono caduto dalle nuvole quando ho capito che ero io al centro delle discussioni. Non ho mai truffato né rubato, non sono mai stato in prigione. Chi mi conosce sa che non sono in grado di una cosa del genere”.

Venerdì sono però venute alla luce altre novità, rese note dal Sion stesso con un comunicato. Durante un’inchiesta interna al club Serey Die ha ammesso di aver frequentato regolarmente sale da gioco. Un fatto che per la società non è compatibile con il suo contratto di lavoro.

Ma non è ancora finita: secondo dei documenti in possesso dell’FC Sion Aleksandar Mitreski e Antonio Dos Santos avrebbero avuto un comportamento ancora più grave, e anche Aleksandar Prijovic sarebbe, seppur limitatamente, coinvolto. Tutti e tre sono stati sanzionati duramente dal club.

www.blick.ch

Foto d’apertura: Keystone

 

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