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CALCIOL’ondata rosa sulla finale di Coppa Svizzera

05.04.08 - 18:38
Oltre 10'000 fedelissimi granata assisteranno alla finale di Coppa Svizzera fra Basilea e Bellinzona (calcio d’inizio alle ore 15.45). I ragazzi di Vladimir Petkovic non vedono l’ora: “Siamo pronti!”.
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L’ondata rosa sulla finale di Coppa Svizzera
Oltre 10'000 fedelissimi granata assisteranno alla finale di Coppa Svizzera fra Basilea e Bellinzona (calcio d’inizio alle ore 15.45). I ragazzi di Vladimir Petkovic non vedono l’ora: “Siamo pronti!”.
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BASILEA - Il conto alla rovescia è agli sgoccioli e domenica alle 15.45 si leva il sipario sulla finalissima di Coppa Svizzera. L’ultimo allenamento di sabato alle 16.00 sul terreno del St. Jakob Park è andato bene e tutti sono a disposizione. “Siamo ansiosi di vedere cosa ci aspetta, giocare davanti a 40'000 persone deve essere un’emozione indescrivibile. Ci siamo meritati questo evento e adesso è giusto che ce lo godiamo fino in fondo!”. Iacopo La Rocca, realizzatore del rigore-qualificazione nella già palpitante semifinale con lo Xamax, commenta con gli occhi lucidi la vigilia di Basilea-Bellinzona, la partita che assegnerà la Swisscom Cup.

Allo stadio San Giacomo, quello che ospiterà anche gli Europei, sono attesi ben 10'000 tifosi granata, per l’occasione vestiti di rosa, il colore che tanta fortuna ha portato alla squadra di Vladimir Petkovic. “I ragazzi stanno bene – dice l’allenatore dell’ACB – e andiamo a Basilea nelle condizioni migliori. Per me sarà fondamentale l’attitudine mentale, perché è inevitabile che ci siano emozioni forti e una punta di euforia. Non è un viaggio-premio, io voglio vincere!”.

Il capitano Manuel Rivera ribatte: “Non voglio sentire la classica affermazione: “Noi non abbiamo niente da perdere”, perché non è vero. È una finale e vogliamo vincerla tanto quanto il Basilea. Il campionato, è vero, resta prioritario, ma adesso che siamo arrivati fin qui, dobbiamo dare l’anima per farcela, oltretutto davanti ai nostri 10'000 fedelissimi”. Il regista peruviano pone l’accento su un altro aspetto fondamentale: “Fisicamente sarà durissima, loro ci sono superiori e diventa quindi importante far circolare bene la palla”.

Il Bellinzona ha travolto il Cham per 5-0 nella prova generale di martedì scorso e si presenta all’appuntamento nelle migliori condizioni. Anche i convalescenti Alessandro Mangiarratti ed Angelo Raso, riproposti da Petkovic proprio in occasione della rotonda vittoria sugli zughesi, non hanno risentito dei dolori del rispettivo infortunio. “Il mio ginocchio è a posto – sorride il centrale granata – e mi sento pronto per la sfida di domenica. Non è la prima volta che gioco al San Giacomo, era già capitato contro il Wil, ma è sempre un’emozione speciale. I primi brividi li proveremo quando ci alleneremo nello stadio del Basilea, ma sarà importante gestire queste sensazioni e trasformarle nella giusta carica. Mi aspetto una finale molto intensa nei primi 15 minuti, in cui gli avversari ci aggrediranno da ogni parte, poi toccherà a noi sorprenderli con le nostre ripartenze. Abbiamo i mezzi per fare la partita della vita, la vittoria non è un’utopia”.

Angelo Raso, dal canto suo, vuole essere ancora fra i protagonisti di questa splendida avventura di Coppa, lui che aveva eliminato il Sion con una prodezza. “Dopo l’infortunio al ginocchio destro, che ora non mi fa più male, sarei già contento di giocare. Se poi arriva il gol, tanto meglio. Il clima che si respira all’interno dello spogliatoio sfiora l’euforia, l’entusiasmo è a mille e vogliamo trasformare questa energia in cuore e grinta per battere il Basilea. Sono orgoglioso di far parte di questo gruppo”.

Pino Miccolis, che martedì contro il Cham ha disputato la sua 200esima partita con la maglia del Bellinzona e che domenica festeggia il suo 35esimo compleanno proprio in occasione della finalissima, sarà un elemento fondamentale con le sue solite scorribande sulla fascia destra. “Mi sento bene, fisicamente sono a posto e la motivazione è al massimo. L’allenatore, da questo punto di vista, avrà poco da dirci”.

E Vladimir Petkovic, grande stratega, puntualizza proprio un aspetto importante: “Sta a me controllare il grado di carica dei ragazzi, in certi casi va un po’… abbassato. Il mio compito è uno solo: alla prima palla ogni eventuale blocco deve sparire per permetterci di giocare il nostro calcio. Solo così abbiamo le nostre chance di farcela. La nostra filosofia rimane quella dell’attaccare per difendere e credo fermamente nella nostra affermazione!”.

Per l’AC Bellinzona, che ha già disputato due finali nel 1962 (0-4 dp contro il Losanna) e nel 1969 (0-2 contro il San Gallo), si tratterebbe della prima storica affermazione.


(GLM/RP)

Nelle foto TI-Press: in apertura, l'ultimo allenamento del Bellinzona al Sankt Jakob Park di Basilea; sopra, l'allenatore Vladimir Petkovic e Angelo Raso, Pino Miccolis e Manuel Rivera.
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