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Si ruba perché è più facile farla franca, dagli scaffali o nelle borsette: telecamere e appelli all'attenzione non bastano.
Il Natale c'entra solo in senso lato. Nel senso: non si ruba per passare meglio le feste; per accaparrarsi quel che si desidera da un anno o per donare agli altri ciò che avrebbe un prezzo proibitivo. Si ruba perché, nel caos dello shopping natalizio, è più facile farla franca.
Fatto sta che il 41% delle perdite dovute alla merce sottratta si concentra fra la fine di ottobre e il 25 dicembre, dicono le statistiche. Compresi nel novero anche i furti ai clienti: portafogli, borsette, denaro e carte di credito. Ma in cima alla classifica restano l'elettronica e i prodotti alimentari “di lusso”, come champagne o carni pregiate.
A incentivare il fenomeno, anche una certa indulgenza verso se stessi: come se commettere tal genere di reato a Natale fosse più giustificabile. Non resta dunque che correre ai ripari. Con le telecamere e la security, ma anche con appelli ai clienti a incrementare l'attenzione: e a scordarsi zainetti sulle spalle.
