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CANTONELa Svizzera che vorrei

13.10.15 - 14:00
Ignazio Cassis, Consigliere nazionale uscente PLR
Foto Ti-Press Davide Agosta
La Svizzera che vorrei
Ignazio Cassis, Consigliere nazionale uscente PLR

È tardi per lanciare nuovi temi e presto per tirare bilanci. Nella volata finale conta solo l’impegno di ognuno di noi. Un impegno faticoso, perché convincere amici e conoscenti disinteressati alla politica richiede sforzo. Ma è pagante. Io vorrei che noi liberali conquistassimo un terzo seggio, che pensa, agisce e vota liberale. Non fine a sé stesso e nemmeno alla vanità del candidato o alla gloria del partito, ma vitale per contrastare le due derive che minacciano la Svizzera: quella isolazionista e quella ridistributrice. La prima si culla nell’illusione che isolarsi sia la giusta via per vivere in prosperità e sicurezza, ignorando l’indispensabile accesso ai mercati internazionali. La seconda vuol ridistribuire soldi che non ha, per proteggere “i più deboli”, che per essa sono la maggioranza della popolazione!

La Svizzera, finora fortunatamente risparmiata da eccessi di isolazionismo e collettivismo, necessita di forze liberali, le stesse che ci hanno permesso di superare indenni due guerre mondiali e tante crisi. La libertà e la responsabilità che ogni cittadino assume nel suo quotidiano sono la miglior garanzia per uno Stato forte e indipendente. Ma la libertà è fragile e richiede diligenza e operosità: libero è soltanto chi usa coscientemente la sua libertà.

Dopo il 18 ottobre inizierà la 50ima legislatura della Svizzera moderna: un anniversario simbolico, un’opportunità per ridefinire il rapporto tra cittadino e Stato. Se rieletto, continuerò ad “agire alla sorgente” – come recita lo slogan della mia campagna elettorale – per rafforzare il ruolo dello Stato nei suoi compiti primordiali: garantire la libertà del cittadino e la sicurezza della comunità.

Resisterò invece alla sirene di chi vuole affidare allo Stato il compito di provvedere alla felicità dei cittadini. La felicità di individui, animali e piante è importante, ma non va ricercata con leggi e ordinanze. Mi concentrerò sull’essenziale, senza sottrarre soldi ai cittadini per soddisfare qualsiasi desiderio etichettato “bisogno”. Agirò per una Svizzera sovrana e sicura, che disponga di una difesa armata credibile; un tema poco popolare, ma sul quale è stata costruita la Svizzera.

L’instabilità che ci circonda ce lo ricorda. Cercherò compromessi per adeguare alla società moderna la sicurezza creata con le assicurazioni sociali (pensioni, invalidità, malattia, disoccupazione), prestando attenzione all’equilibrio tra chi dà e chi riceve. Lavorare e provvedere a sé stessi deve restare il primo imperativo! Difenderò le migliori condizioni quadro per lo sviluppo delle infrastrutture che ci facilitano la vita (acqua, energia, mobilità, comunicazione), lasciando alle imprese il margine di manovra per progettare il futuro. Combatterò per sollevare le aziende di beni e servizi dal giogo dell’eccessiva regolamentazione, che genera costi, burocrazia e demotivazione. Opererò in favore di un’economia aperta, sostenendo gli accordi internazionali di libero scambio e consolidando l’accesso al mercato europeo, affinché la nostra prosperità sia disponibile a chi ci succederà. Ma per mantenere questa promessa, le forze liberali devono crescere, perché in politica non basta aver ragione: bisogna avere la maggioranza!

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