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CANTONEIl candidato che vorrei

09.10.15 - 15:59
Rocco Taminelli, avvocato
Tipress
Il candidato che vorrei
Rocco Taminelli, avvocato

BELLINZONA - La campagna elettorale per le elezioni nazionali è sempre la più corta, e va pur detto, il suo impatto emozionale mediatico non è paragonabile a quella per il rinnovo dei poteri cantonali. Forse perché arriva poco dopo questa, e la gente è un po’ stufa, forse perché per i partiti cantonali gl’interessi in gioco sono minori. 

Condurre un dipartimento cantonale piuttosto che due, o non condurne del tutto, cambia tutto in prospettiva di spartizione dei poteri, di distribuzione di posti di lavoro, di seggi nei vari consessi e consigli di amministrazione parastatali, di favori in generale. Pure il numero di parlamentari cantonali è determinante in questo senso, si pensi anche solo alla ripartizione per partito dei seggi dei magistrati.
Le conseguenze dirette derivanti dal fatto di avere più o meno parlamentari federali è per le sezioni cantonali dei partiti meno rilevante.

Se invece si cambia prospettiva, e si guarda a queste elezioni dalla prospettiva della gente, della popolazione, dei cittadini insomma, vale il contrario.
L’avere più meno parlamentari che veramente s’impegneranno per il bene delle Ticinesi e dei Ticinesi, per il benessere del loro Cantone, può essere decisivo.
Forse mai come questo quadriennio, visti i temi che ci sono in discussione, sarà fondamentale avere dei parlamentari nazionali in grado di difendere gl’interessi del Ticino.

Non ci serviranno parlamentari, fossilizzati nelle loro ideologie, che sono disposti a mettere in ginocchio il Ticino, chiudendo il traforo del Gottardo per tre anni pur di evitarne il raddoppio, o che non sono disposti a vedere che per salvaguardare i posti di lavoro dei Ticinesi, sono necessarie misure drastiche, anche a costo di doversi scontrare con i dettami europei, o peggio ancora italiani. Dettami cui la nostra sovranità ci permette di non obbedire.
Nemmeno ci serviranno parlamentari che da anni sono a Berna ma di cui, sino al rinnovo delle nomine, nessuno si accorge, che si ripresentano senza idee, senza mai aver proposto nulla a favore del Cantone; parlamentari che prima di difendere gl’interessi dei Ticinesi devono difendere quelli di altri, come quelli delle casse malati, per ricordare solo il lobbismo che ha le conseguenze più devastanti sulle tasche delle famiglie ticinesi.
Nemmeno ci serviranno parlamentari che nella loro vita hanno sempre e solo fatto i politici, o poco più, e la cui unica preoccupazione è quella di poter continuare a fare i politici. Questi quando prendono decisioni, ragionano solo in termini di voti, senza preoccuparsi di quelli che sono i reali interessi del paese.

Il Ticino, in questi periodi di pesante incertezza economica, ha bisogno di parlamentari che prima di tutto conoscono il territorio che si tratta di difendere, e che, per essere costretti a doverle cercare tutti i giorni, possono essere in grado di proporre e sostenere le soluzioni che s’impongono.
Chi ha a cuore il futuro del nostro Cantone dovrebbe quindi votare per quei canditati che già hanno creato posti di lavoro e che quotidianamente devono lottare per mantenerli, piuttosto che per quelli, per cui l’unica preoccupazione è di mantenere il proprio seggio.

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