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CANTONEApplicare l'iniziativa "Stop all'immigrazione di massa"

06.10.15 - 12:00
Intervista ad Alain Bühler, candidato al Consiglio nazionale per i Giovani UDC
Applicare l'iniziativa "Stop all'immigrazione di massa"
Intervista ad Alain Bühler, candidato al Consiglio nazionale per i Giovani UDC

LUGANO - Oggi è la volta di Alain Bühler, nato il 3 luglio del 1983 e residente a Pregassona, è un giovane UDC candidato al Consiglio Nazionale, sposato e padre di due bimbi.

Lavoro: nel Mendrisiotto c'è una percentuale di frontalieri che supera il 50%. Neppure in Lussemburgo vi è una situazione del genere. Il liberismo abbinato al pragmatismo e all'utilitarismo tipicamente elvetici non rischiano di essere controproducenti per il nostro Cantone?
"Mendrisio è la punta dell'Iceberg di una problematica molto più seria e ormai ben radicata nel nostro territorio, la persistente volontà dei datori di lavoro di preferire la manodopera frontaliera a quella indigena è ormai palese a tutti. Inoltre, la preferenza da parte di chi ci governa a chinare la testa nei confronti dell'Unione europea invece di alzarla finalmente e dare ascolto al Popolo sovrano che ha sancito un anno e mezzo fa la fine di questo "sistema", non ci viene sicuramente in aiuto. L'ormai sistematica sostituzione della manodopera indigena con quella frontaliera ha superato i livelli di guardia e non possiamo più attendere oltre una soluzione definitiva. Io sono dell'idea che a volte tornare sui propri passi non è un male, specialmente nel caso dell'iniziativa UDC "Stop immigrazione di massa" e di quella cantonale "Prima i nostri", si tratta in fondo di tornare alla situazione antecedente il 2007 dove vigeva la preferenza indigena e i contingenti".

Si dice che l'economia ticinese sia diventata più ricca dall'entrata in vigore degli accordi bilaterali. Questa ricchezza come è stata distribuita? I ticinesi sono più ricchi di prima?
"Io misuro la ricchezza con una semplice equazione: più posti di lavoro = a meno spese sociali. Non è il nostro caso, visto che la quasi totalità dei posti di lavoro creati in Ticino sono andati a lavoratori lombardi, mentre la spesa sociale ha preso l'ascensore diretto negli ultimi anni. Ne consegue che questa ricchezza non è ad appannaggio del Popolo ticinese e se non entrerà presto in vigore una legge che applichi alla lettera l'iniziativa "Stop all'immigrazione di massa", allora le cose andranno sempre peggio".

Franco forte. Nonostante l'allarme lanciato dal settore industriale, dal turismo e dalla vendita al dettaglio, gli studi di ricerca parlano di economia svizzera che tiene e cresce. Tanto rumore per nulla?
"Il rumore lo fanno quelle imprese che hanno sonnecchiato beatamente sugli allori credendo che l'ancoraggio del Franco alla moneta unica sarebbe stato per sempre. Aziende che non hanno puntato sul miglior atout che il nostro Paese ha da offrire al mondo: l'innovazione. Questo vale anche per il Turismo, basta guardarsi attorno per capire che l'offerta ticinese è ferma da anni al palo".

Il 9 febbraio 2014 gli svizzeri hanno messo in discussione la politica del Consiglio federale in materia di migrazione. Come se ne esce?
"Semplice, s'implementa l'articolo Costituzionale alla lettera e si presenta il risultato all'Unione europea. Prendere o lasciare. Ma ricordiamoci che, dalla caduta del primo pacchetto di accordi bilaterali, l'UE ha da perdere tanto quanto la Svizzera, se non addirittura di più".

I premi della cassa malati aumentano ancora. Fino a quando reggerà questo sistema?
"Fino a quando gli assicurati saranno disposti a pagare gli aumenti. Ricordiamoci che le casse malati pagano le prestazioni che la Politica impone loro e che i pazienti generano, oltre ovviamente alla malagestione degli enti sanitari pubblici dove l'unica cosa che non operano sono i tagli agli sprechi. Gli Assicuratori malattia hanno sicuramente commesso parecchi errori, non da ultimo i premi gonfiati in Ticino a copertura di altre regioni svizzere, ma non possiamo prendercela solo con loro finché nel nostro Paese permangono delle distorsioni nel sistema sanitario e finché noi cittadini non saremo più responsabili".

La Svizzera è risparmiata dal grande flusso di migranti in cerca di rifugio e prospettive di vita migliori. Ritiene necessario potenziare i controlli ai confini?
"Aggiungo per ora, anche se 30'000 immigrati entro la fine dell'anno non la riterrei una quisquilia. Viste le barriere fisiche che stanno sorgendo sulla via privilegiata dai migranti del Medio Oriente, non è improbabile che devino il flusso verso l'Italia e di conseguenza verso la Svizzera. Per questo ritengo assolutamente prioritario potenziare i controlli ai confini".

La politica energetica è abbastanza o troppo coraggiosa?
"La politica energetica svizzera è vittima della fretta e della paura, quindi per nulla coraggiosa. Tenuto conto che le energie rinnovabili non possono coprire il fabbisogno energetico della Svizzera e che in ogni caso è impensabile l'introduzione di una tassa energetica o di aumentare le tariffe ai cittadini, saranno i cittadini a dover scegliere: o importiamo energia dall'estero (anche quella nucleare e/o a Carbone) con tutte le conseguenze che una simile dipendenza comprende oppure rinnoviamo o costruiamo nuove centrali nucleari aggiornate e all'avanguardia, anche dal punto di vista della sicurezza, restando indipendenti dal punto di vista energetico e ottenendo energia sicuramente più a buon mercato".

Finanziamenti ai partiti poco trasparenti, rappresentanti del popolo al servizio delle lobby dei potenti dell'economia. Come rispondere a queste accuse?
"Non faccio parte di nessuna associazione di categoria, tranne che il mio partito, una scelta personale dettata dal fatto di non dover render conto a nessuno, se non al cittadino, di ciò che faccio. Per quanto riguarda i finanziamenti dei partiti sarei favorevole al fatto che siano pubblici".

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