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CANTONE9 febbraio, "se ne esce applicando il voto degli Svizzeri"

04.10.15 - 09:00
Intervista alla Consigliera nazionale uscente della Lega dei Ticinesi Roberta Pantani Tettamanti
Foto Ti-Press
9 febbraio, "se ne esce applicando il voto degli Svizzeri"
Intervista alla Consigliera nazionale uscente della Lega dei Ticinesi Roberta Pantani Tettamanti

LUGANO - Continua la serie delle interviste ai candidati ticinesi alle elezioni federali del 18 ottobre, che si avvicina sempre più. Oggi tocca alla Consigliera nazionale uscente Roberta Pantani Tettamanti, della Lega dei Ticinesi.

Lavoro: nel Mendrisiotto c'è una percentuale di frontalieri che supera il 50%. Neppure in Lussemburgo vi è una situazione del genere. Il liberismo abbinato al pragmatismo e all'utilitarismo tipicamente elvetici non rischiano di essere controproducenti per il nostro Cantone?

"La situazione del mercato del lavoro nel Mendrisiotto è una delle conseguenze della libera circolazione delle persone. Dumping salariale e sostituzione del personale residente con quello frontaliero sono alcuni aspetti di un mercato del lavoro distorto e in balia di imprenditori spregiudicati. Per il nostro Cantone, ma soprattutto per il mio Distretto, si tratta di prendere provvedimenti incisivi che contrastino questo trend. Le misure accompagnatorie sono purtroppo insufficienti. I contratti normali di lavoro in alcune categorie a rischio, maggiori controlli e l’istituzione della Polizia del lavoro sono mezzi importanti. Il rimedio a questa situazione è stato indicato dal Canton Ticino: l’applicazione al più presto dell’articolo costituzionale del 9 febbraio e il ritorno ai contingenti legati ai bisogni dell’economia".

Si dice che l'economia ticinese sia diventata più ricca dall'entrata in vigore degli accordi bilaterali. Questa ricchezza come è stata distribuita? I ticinesi sono più ricchi di prima?

"Che i ticinesi siano più ricchi di prima (prima di quando poi?) faccio qualche fatica a comprenderlo e non mi sembra che ciò corrisponda alla realtà. Ciò che vedo è un Cantone in cui trovare un posto di lavoro per un residente è diventato difficile, in cui il ricorso all’assistenza da parte dei giovani è frequente, così come per le persone che hanno più di 50 anni. Piuttosto di ricchezza distribuita, parlerei di povertà di posti di lavoro, di opportunità e di futuro professionale. Questo mi sembra molto grave".

Franco forte. Nonostante l'allarme lanciato dal settore industriale, dal turismo e dalla vendita al dettaglio, gli studi di ricerca parlano di economia svizzera che tiene e cresce. Tanto rumore per nulla?

"Anche in questo caso, si tratta sempre di statistiche: il famoso “pollo a testa”, quando qualcuno ne mangia due e un altro rimane a bocca asciutta. In Ticino la situazione è comunque grave: il settore del turismo ne risente e i dati negativi sono stati pubblicati da poco. Nella vendita al dettaglio, oltre allo svantaggio del franco forte, in Ticino abbiamo anche la vicinanza con la Lombardia con negozi aperti 7 giorni su 7 e addirittura 24 ore su 24. Il vantaggio competitivo è enorme. E noi, cosa facciamo per ovviare a questa situazione? Stiamo ancora discutendo degli orari di apertura dei negozi. Arriveremo, un giorno semmai, ad avere una soluzione che sarà già sorpassata dai tempi".

Il 9 febbraio 2014 gli svizzeri hanno messo in discussione la politica del Consiglio federale in materia di migrazione. Come se ne esce?

"Se ne esce molto semplicemente: applicando cosa gli Svizzeri hanno votato. Contingenti di immigrazione, compresi permessi per lavoratori frontalieri, con clausola del bisogno a dipendenza della situazione congiunturale".

I premi della cassa malati aumentano ancora. Fino a quando reggerà questo sistema?

"Tutti gli anni si ripresenta il medesimo problema e il medesimo quesito al quale purtroppo, nonostante tutto, non riusciamo a trovare rimedio. I premi delle casse malati sono legati a tanti fattori, tra cui l’aumento dei costi medici, di ospedalizzazione, di specializzazione e di riconoscimento di un catalogo di prestazioni base che devono essere garantite. Oltre a ciò, credo che comunque uno sforzo al contenimento dei costi da parte degli assicuratori malattia debba essere fatto. Pensiamo a quanti milioni sono spesi dalle casse malati per pubblicità, marketing ecc. Forse un giorno potremmo approfittare anche noi tutti come assicurati, della riduzione dei premi dovuti ad una riduzione di questi costi. Il sistema privato mostra comunque le sue pecche: la cassa malati unica per le prestazioni base e per tutti i cittadini è stata bocciata in votazione popolare. A meno che non si lanci un’altra iniziativa popolare, ad oggi, non vedo quale potrebbe essere la modalità di contenimento di questi costi".

La Svizzera è risparmiata dal grande flusso di migranti in cerca di rifugio e prospettive di vita migliori. Ritiene necessario potenziare i controlli ai confini?

"Gli accordi di Schengen e Dublino hanno mostrato i loro limiti. Si tratta di accordi sottoscritti più di una decina di anni fa, quando la situazione economica, congiunturale, politica e migratoria in Europa era totalmente diversa. I flussi migratori di questi mesi sono la conseguenza di un disinteresse totale e di una sottovalutazione economica e politica da parte dell’Europa verso Paesi del Medio Oriente. Oggi la situazione è degenerata e i profughi scappano da Paesi in cui il terrorismo e la guerra fanno da padroni. Accanto a questi profughi, ci sono anche coloro che fuggono da Paesi che in guerra non sono e che giungono in Europa con la speranza di trovare una vita migliore: i famosi “rifugiati economici”. Così come hanno fatto autonomamente anche altri Paesi europei, i controlli alle frontiere possono essere reintrodotti. Potenziare i controlli al confine ha senso solo se viene applicata al più presto pure la mia mozione di chiusura notturna dei valichi secondari. Solo con queste misure si può fronteggiare l’immigrazione illegale da sud".

La politica energetica è abbastanza o troppo coraggiosa?

"Il lato debole della politica energetica 2050 è quello di essere stata concepita sull’onda emozionale dopo la catastrofe nucleare di Fukushima. Per il nostro Paese, oggi ci sono ancora troppe incognite. Lo spegnimento delle centrali nucleari previsto per il 2035-2040 non è compensato da fonti alternative energetiche che possono sopperire al 40% dell’energia che mancherà. Energia a buon mercato, sicura e pulita è un fattore importante per la crescita e lo sviluppo industriale di un Paese. Energia eolica, solare e idroelettrica sono alternative possibili ma allo stato attuale quest’ultima, a causa dei prezzi bassi sul mercato, è poco redditizia e rischia di esserlo sempre di più a causa della diminuzione del riconoscimento dei canoni d’acqua. Alla fine dei conti, è sempre l’utente finale a pagare la fattura: nella bolletta, nei prossimi anni, per il finanziamento dell’energia alternativa, ci ritroveremo balzelli che non faranno che aumentare questo costo, cespite importante della nostra economia".

Finanziamenti ai partiti poco trasparenti, rappresentanti del popolo al servizio delle lobby dei potenti dell'economia. Come rispondere a queste accuse?

"Non direi si tratti di accuse, bensì di casi isolati apparsi sulla stampa che hanno fatto sì che questo problema venisse evidenziato. Il sistema parlamentare di milizia, il fatto che ogni parlamentare debba mantenere la propria professione e possa rappresentare in Parlamento una categoria, a parer mio, ha anche i suoi pregi e vantaggi. In teoria il Parlamento dovrebbe rispecchiare la società civile con tutte le sue caratteristiche. Ciò che dà fastidio è naturalmente l’esasperazione di questi modi e di queste modalità: è scorretto approfittare di queste relazioni per trarne i propri interessi. Per quanto mi riguarda, nella lista degli accrediti a Palazzo, è facile risalire a chi ho dato il tesserino: a nessuno che possa essere ricondotto a una lobby o a un gruppo di interessi".

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