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CANTON"Chiasso non è Lampedusa"

02.10.15 - 18:00
Intervista a Bruno Storni, candidato PS al Consiglio Nazionale
Foto Ti-Press Samuel Golay
"Chiasso non è Lampedusa"
Intervista a Bruno Storni, candidato PS al Consiglio Nazionale

LUGANO - È il turno di Bruno Storni, candidato al Consiglio nazionale per il Partito Socialista. Sposato, 3 figli adulti, Storni è di professione ingegnere elettronico informatico e Docente Supsi e EPFL. Municipale di Gordola è deputato al Gran Consiglio dal 2011.

Lavoro: nel Mendrisiotto c'è una percentuale di frontalieri che supera il 50%. Neppure in Lussemburgo vi è una situazione del genere. Il liberismo abbinato al pragmatismo e all'utilitarismo tipicamente elvetici non rischiano di essere controproducenti per il nostro Cantone?

"Si è decisamente superato il limite, qui non si tratta di pragmatismo economico o utilitarismo ma di speculazione estrema senza alcuna considerazione per il territorio e la dignità del lavoro,  sfruttando il sistema fiscale, sociale e la qualità dei servizi svizzeri, adottando  modelli e livelli salariali italiani".   

Si dice che l'economia ticinese sia diventata più ricca dall'entrata in vigore degli accordi bilaterali. Questa ricchezza come è stata distribuita? I ticinesi sono più ricchi di prima?

"A vedere dallo stato delle casse cantonali non si direbbe che di ricchezza i bilaterali non ne hanno portata molta, pur con 40-50mila occupati in più in 10 anni la spesa è perfino cresciuta la spesa per l’assistenza. Ticinesi più ricchi di prima? Non credo".

Franco forte. Nonostante l'allarme lanciato dal settore industriale, dal turismo e dalla vendita al dettaglio, gli studi di ricerca parlano di economia svizzera che tiene e cresce. Tanto rumore per nulla?

"Sicuramente c’è chi ne ha approfittato per tagliare stipendi, chiaro che il rafforzamento ha messo in crisi diversi settori della nostra economia, ma non è la prima volta che l’Euro cede. Qualche anno fa valeva più di 1.50, è l’effetto cumulativo di queste svalutazioni che adesso pesa. Dipende molto dal settore e volte anche nel medesimo settore,  emblematico il caso dell’industria di materiale rotabile ferroviario, da una parte il ticinese Cattaneo che ha tagliato dove poteva dall’altra la Stadler in Turgovia che ha risolto il problema con una stretta di mano con i sindacati".

Il 9 febbraio 2014 gli svizzeri hanno messo in discussione la politica del Consiglio federale in materia di migrazione. Come se ne esce?

"Difficile dire come , occorrerà negoziare duramente con l’UE per realizzare  quanto il popolo a torto o ragione ha deciso. Il disagio c’è, specialmente in Ticino, ora tocca al CF trovare la quadratura del cerchio".

I premi della cassa malati aumentano ancora. Fino a quando reggerà questo sistema?

"Fin quando la gente potrà pagare tiene, intanto aumenteranno di nuovo  gli aventi diritto ai sussidi. Dobbiamo limitare a 10% del reddito i costi dei premi come propone il PS e come diceva già il Consigliere Federali Cotti quando fu introdotto ala LAMAL che i premi cassa malati non dovevano superare l’8% del reddito".

La Svizzera è risparmiata dal grande flusso di migranti in cerca di rifugio e prospettive di vita migliori. Ritiene necessario potenziare i controlli ai confini?

"Intanto no, non mi sembra Chiasso sia Lampedusa".

La politica energetica è abbastanza o troppo coraggiosa?

"La proposta del CF è buona , manca solo la decisione sulla chiusura delle centrali nucleari, in particolare  i reattori  di Beznau i più vetusti al mondo. Si potrebbero chiudere senza alcun problema di approvvigionamento annullando i crescenti rischi che queste vecchie strutture comportano. Dopi i 40 anni d’esercizio il materiale esposto alle radiazioni è fragilizzato e l’impianto è comunque obsoleto malgrado i rinnovamenti effettuati nel tempo. Ripeto non serve a nulla rischiare oltre".

Finanziamenti ai partiti poco trasparenti, rappresentanti del popolo al servizio delle lobby dei potenti dell'economia. Come rispondere a queste accuse?

"È chiaro che non c’è trasparenza, basta vedere la cartellonistica e la pubblicità sui giornali con le dichiarazioni sulle spese per la campagna dei partiti. È chiaro che c’è lobbysmo. Vediamo l’influenza politica delle casse malati o della lobby nucleare".

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