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CANTONE"Bisogna reintrodurre i controlli alle dogane per motivi di sicurezza interna"

02.10.15 - 06:00
Intervista a Bruno Buzzini, candidato al Consiglio nazionale per la Lega dei Ticinesi
"Bisogna reintrodurre i controlli alle dogane per motivi di sicurezza interna"
Intervista a Bruno Buzzini, candidato al Consiglio nazionale per la Lega dei Ticinesi

LUGANO - Continua le serie delle interviste ai candidati per le Federali 2015. È il turno di Bruno Buzzini, architetto classe 1968, locarnese, candidato al Consiglio nazionale per la Lega dei Ticinesi.

Lavoro: nel Mendrisiotto c'è una percentuale di frontalieri che supera il 50%. Neppure in Lussemburgo vi è una situazione del genere. Il liberismo abbinato al pragmatismo e all'utilitarismo tipicamente elvetici non rischiano di essere controproducenti per il nostro Cantone?

"La presenza di oltre 62'500 frontalieri costituisce un problema occupazionale per il Ticino e comporta, di riflesso, conseguenze negative per le finanze pubbliche. Lo stesso vale per la presenza di padroncini e lavoratori distaccati. Solo lo scorso anno si sono registrate ben oltre 40'000 notifiche che, in termini d’impieghi e cifra d’affari, corrispondono a 1’000 posti di lavoro a tempo pieno e 200 mio. di franchi. Il massiccio impiego di manodopera estera genera una pressione al ribasso sui salari togliendo quindi posti di lavoro ai ticinesi. Le conseguenze sono evidenti: aumento della disoccupazione e di conseguenza anche il numero di casi in assistenza".

Si dice che l'economia ticinese sia diventata più ricca dall'entrata in vigore degli accordi bilaterali. Questa ricchezza come è stata distribuita? I ticinesi sono più ricchi di prima?

"Non mi risulta che i ticinesi siano diventati più ricchi dal 1° giugno 2002. L’economia ticinese soffre degli effetti negativi degli accordi bilaterali, soprattutto con riferimento alla libera circolazione delle persone. Basti pensare alle piccole e medie imprese che sono costantemente confrontate con la concorrenza d’oltre confine. Se l’economia ticinese fosse realmente diventata più ricca, allora non si sarebbe reso necessario proporre a Berna l’introduzione di una clausola di salvaguardia a tutela del mercato del lavoro interno".

Franco forte. Nonostante l'allarme lanciato dal settore industriale, dal turismo e dalla vendita al dettaglio, gli studi di ricerca parlano di economia svizzera che tiene e cresce. Tanto rumore per nulla?

"Gli studi di ricerca fanno riferimento agli indicatori economici su scala nazionale. Il Ticino è Regione di frontiera, ragione per la quale lamenta di qualche difficoltà in più rispetto a buona parte del paese. Infatti, i dati sui pernottamenti dimostrano che vi è stato un forte calo di turisti e non ha aiutato, di certo, il commercio al dettaglio. Se poi si aggiunge la tendenza di fare spesa oltre confine, la situazione è preoccupante. Per quanto riguarda il settore industriale, gli effetti negativi sono contenuti: le esportazioni hanno registrato solo una lieve flessione, e questo grazie anche alla crescita economica negli USA. Di fatto, le cifre d'affari disponibili confermano i timori legati all'abolizione della soglia minima di cambio".

Il 9 febbraio 2014 gli svizzeri hanno messo in discussione la politica del Consiglio federale in materia di migrazione. Come se ne esce?

"Semplicemente applicando quanto la maggioranza del popolo svizzero ha deciso, vale a dire limitare autonomamente l’immigrazione e rinegoziare l’accordo di libera circolazione con l’UE. È già trascorso un anno e mezzo e il Consiglio federale non si è ancora attivato concretamente, anzi, finora ha dimostrato di non seguire la volontà popolare. La nomina di un nuovo capo negoziatore, nella persona di Jacques de Watteville, non entusiasma i ticinesi, considerato gli scarsi risultati ottenuti nelle trattative con l’Italia".

I premi della cassa malati aumentano ancora. Fino a quando reggerà questo sistema?

"Anzitutto ritengo l’aumento ingiustificato. Si tratta del solito furto ai danni degli assicurati e la mancanza di trasparenza delle casse malati. Se poi pensiamo ai rimborsi sui premi pagati in eccesso per anni, è un vero scandalo! In Ticino avremo un aumento medio del 4,3%, e questo nonostante la modifica della legge sulla vigilanza. Presto torneremo a discutere sulla proposta di una cassa malati unica, sostenuta dalla Lega, e vedremo i lobbisti come si comporteranno".

La Svizzera è risparmiata dal grande flusso di migranti in cerca di rifugio e prospettive di vita migliori. Ritiene necessario potenziare i controlli ai confini?

"Sono dell’opinione che bisogna reintrodurre i controlli alle dogane per motivi di sicurezza interna. D’altra parte, la stessa Germania, paladina del Trattato di Schengen, ha appena introdotto nuovi controlli alle frontiere con l’Austria visto il grande flusso proveniente dall’Ungheria. Anche la Svizzera dovrà attendersi un maggior numero di richiedenti l’asilo; per cui occorre tenersi già pronti in caso di crisi".

La politica energetica è abbastanza o troppo coraggiosa?

"La politica energetica prevede due pacchetti di misure che permetteranno d’incrementare l’efficienza e a promuovere le energie rinnovabili. Occorrerà sostenere le realizzazioni di nuove centrali elettriche e modernizzare le reti. Evidentemente non vi sarà energia a sufficienza una volta chiuse le centrali nucleari e quindi si dovrà fare capo, per un determinato periodo, a fonti di energia fossile e alle importazioni. Direi, quindi, una politica coraggiosa".

Finanziamenti ai partiti poco trasparenti, rappresentanti del popolo al servizio delle lobby dei potenti dell'economia. Come rispondere a queste accuse?

"I finanziamenti ai partiti devono essere trasparenti. A livello cantonale i partiti e movimenti politici sono tenuti a comunicare annualmente alla Cancelleria dello Stato eventuali importi superiori ai 10'000 franchi, come pure l’identità dei donatori. I relativi dati sono pubblicati sul foglio ufficiale. Lo stesso principio vale anche per i finanziamenti al singolo candidato, il cui importo dovesse superare di 5'000 franchi".

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