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STABIOMontalbano quo vadis?

11.02.16 - 11:04
Liliana della Casa, Stabio c'è
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Montalbano quo vadis?
Liliana della Casa, Stabio c'è

È trascorso poco tempo dalla notizia dell’avvenuta cessione della tenuta Montalbano e della successiva indignazione che la stessa ha sollevato in quella parte della popolazione che si batte affinché le zone più pregiate del già sfruttato territorio siano preservate.

È così che i cittadini, manifestando il loro disappunto, hanno deciso di lanciare una sorta di confronto, cercando di salvare la qualità dell’area pur consci che i tre immobiliaristi tra i quali ricordiamo figura anche il sindaco, non abbiano proceduto all’acquisto con l’intenzione di rinunciare alla possibilità di edificare. I cittadini si sono mossi, hanno invitato il Dipartimento del territorio a chinarsi sul problema, ed hanno ribadito le loro preoccupazioni esponendo i loro auspici di conservazione delle caratteristiche particolari proprie di questa zona.

Dal canto loro, i proprietari dichiaravano in un primo tempo “per noi è una normale transazione immobiliare, da piano regolatore quella zona è edificabile”. In seguito all’interesse che la popolazione ha dimostrato, sono seguite delle rassicurazioni in merito alla preservazione degli spazi, ma ecco che ora si apprende della celere lottizzazione del sedime in 4 parcelle.

Montalbano quo vadis?

A questo punto quello che sembra mancare è la chiarezza e gli interrogativi che nascono sono molteplici: come si vuole procedere? Quale è la reale posizione che si vuole assumere rispetto a questa area pregiata? La si vuol proteggere, sì o no? In quale maniera, in quale misura? La volontà della comunità verrà nuovamente ignorata? Ci auguriamo che la risposta a questo ultimo quesito sia negativa.

Alla luce della presa di coscienza della comunità e della sensibilità che si dimostra verso territorio e tradizioni, è auspicabile una corretta e puntuale informazione.

In base a quanto indicato dalla nuova legge cantonale del 21 giugno 2011 (LST), entrata in vigore l'1 gennaio 2012, a proposito della nuova concezione di salvaguardia del territorio e del paesaggio, si persegue lo scopo di favorire insediamenti di qualità, individuando soluzioni coordinate che integrino insediamenti, mobilità e ambiente e valorizzino il paesaggio.

A mente di chi scrive, sembra che con la lottizzazione si voglia procedere con eccessiva celerità verso l’edificazione. Perché questa fretta nella suddivisione in parcelle? Non è forse il caso di prendere il tempo necessario e trovare una giusta soluzione? Ma come è possibile raggiungerla in presenza di un chiaro conflitto di interessi, visto che il sindaco stesso è proprietario e il suo approccio al caso sembra non sia in linea con quanto sopra esposto?

Non si tratta in questa sede di criticare ogni e nuovo progetto immobiliare o di chinarsi eccessivamente sulla problematica degli ormai innumerevoli “quartieri dormitorio”. Si tratta di osservare un particolare luogo di pregio, un pezzo di storia locale: il ristorante Montalbano.

Quello che si vorrebbe è una riflessione corretta sul rapporto tra interessi pubblici e privati, volta ad individuare quali siano i passi più opportuni da percorrere. Gli strumenti messi a disposizione dalla nuova legge portano a raggiungere tali obbiettivi. Perché allora non utilizzarli per un comparto che oggettivamente merita una accresciuta attenzione da parte di tutti? L'Ufficio della natura e del paesaggio, chinandosi appunto sulla questione dei criteri da utilizzare nell'ambito della pianificazione edilizia, sottolinea come i progetti vadano valutati considerando “la qualità del paesaggio interessato dall'intervento, ponendo particolare attenzione agli elementi che lo caratterizzano”, “deve tenere in considerazione le specificità presenti nel luogo” ( Linee guida cantonali, ottobre 2013).

Anche nel testo Modalità e Criteri di Valutazione Paesaggistica nelle Procedure Cantonali (marzo 2015) vengono indicati criteri di coerenza e rispetto del territorio, sensibilità e cura. Lo stesso scritto si conclude con l'emblematica frase: “lavoriamo insieme per il nostro territorio”.

Ecco quello che chiedono gli scriventi: lavorare insieme! Una collaborazione tra Municipio, proprietari e pubblico affinché l'eredità storica e paesaggistica che il ristorante Montalbano rappresenta, non vada perduta. Sarà possibile con un sindaco che ricopre ruoli diversi in entrambe le due posizioni a confronto?

 

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