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LUGANOCultura sì, ma in silenzio

08.02.16 - 22:00
Carlo Zoppi, candidato al Municipio per il Partito Socialista
Cultura sì, ma in silenzio
Carlo Zoppi, candidato al Municipio per il Partito Socialista

Da anni le autorità sostenute dalle associazioni di cittadini stanno portando avanti un progetto di valorizzazione degli spazi aggregativi e di promozione degli eventi culturali nella nostra città. Oltre a opere di primo piano come il centro culturale del LAC, troviamo anche piccole e medie realtà che meritano di essere valorizzare e tutelate.

Lo Studio Foce, ad esempio, ha ospitato manifestazioni culturali di diverso tipo, il Mojito e il Bar Container rappresentano da diversi anni un punto di riferimento per giovani e meno giovani che vogliono relazionarsi in un contesto diverso, valorizzando il nostro Lungolago.

Il Turba è l’ultimo arrivato, un “frammento di Berlino” come definito da alcuni visitatori, entrato nel cuore dei luganesi (e non solo) come abituale punto di incontro.

Da cittadino non posso che trovare frustrante la puntuale e oltranzista opposizione alla maggior parte di questi progetti, che penalizzano sistematicamente artisti e utenti. Dispiace assistere a questo accanimento, dove addirittura si chiede ai municipali “colpevoli” di apprezzare il Turba di astenersi da qualunque futura decisione in merito. Chiunque lo abbia frequentato sa benissimo che non si tratta di un autodistruttivo luogo di perdizione ma bensì di un vero e proprio centro culturale che ha ospitato e ospita diversi e apprezzati avvenimenti quali mostre, dibattiti e concerti.

Concerti, sì. Concerti che forse non ambiscono a palcoscenici importanti come quello del LAC ma che di certo non meritano di essere ascoltati in una cantina. È apprezzabile che questi luoghi siano sparsi nel centro cittadino, che merita di essere vissuto e non isolato in una bolla di cristallo. Lugano non deve essere una città morta.

Il dialogo e il rispetto devono sempre prevalere, evitando decisioni drastiche e sanzionando solo chi effettivamente infrange la legge: non distruggiamo queste nostre peculiarità, al contrario impariamo ad affrontare in maniera costruttiva i lati meno simpatici per trovare delle soluzioni condivise ed efficaci. Soluzioni che in passato sono già state trovate e applicate con successo nell’interesse di tutte le parti coinvolte.

 

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