Cerca e trova immobili

CANTONE"Ricorderò questa campagna elettorale per la stanchezza"

17.04.15 - 20:00
Intervista a Orlando Del Don, candidato al Consiglio di Stato per "La Destra"
"Ricorderò questa campagna elettorale per la stanchezza"
Intervista a Orlando Del Don, candidato al Consiglio di Stato per "La Destra"

LUGANO - E' con Orlando Del Don che si chiudono oggi, venerdì 17 aprile, le interviste ai candidati al Consiglio di Stato in vista delle imminenti elezioni cantonali. Il candidato de La Destra è gran consigliere e medico psichiatra, è nato il 26 maggio del 1956 a Gorduno, è sposato ed ha tre figli.

Qual è il problema più urgente da risolvere in Ticino?
"Il lavoro, perché tende a risolvere molti altri problemi: economia, tutela del cittadino, depressione, sicurezza e altri ancora."

Quanto la preoccupa la presenza della criminalità organizzata in Ticino e cosa fare per combatterla?
"E' un problema grave. Si risolve con leggi ad hoc, facendo rispettare quelle esistenti e rendendoci meno attrattivi. A questo serve la politica fatta con coscienza e con lungimiranza, a prevedere e prevenire. Le leggi non servono a nulla se chi deve sorvegliare non lo fa e, nel contempo, è inutile importare qualsiasi tipo di azienda per poi gridare all’infiltrazione mafiosa".

In Ticino ritiene necessaria una riforma fiscale?
"Ritengo necessario un pacchetto di misure a favore dell’impiego e dell’economia. E se per perseguire questo scopo si rende necessaria una riforma fiscale, ben venga, ma che sia una riforma fiscale ragionata ed efficace, una riforma che avvantaggi le fasce economicamente più deboli della popolazione".

Se fosse eletto in Consiglio di Stato quale dipartimento vorrebbe?
"Da medico rispondo il Dipartimento della Sanità e della Socialità. La prima dote di chi governa è quella di sedere laddove può esprimersi al meglio per competenze e capacità. Benché palese, fino ad oggi si è verificato raramente".

Lei è favorevole al sistema maggioritario?
"L’UDC ed io siamo tra i più attivi su questo fronte: ciclicamente riportiamo l’argomento sul tavolo delle discussioni. Ora, grazie anche all’apertura dei partiti storici, i tempi sembrano davvero essere maturi".

Lei è favorevole alla liberalizzazione dell'apertura dei negozi su modello italiano?
"Sono favorevole a ciò che crea impiego; se questa misura impone agli imprenditori di assumere altro personale, da parte mia c’è apertura al dialogo. Se, invece, si tratta di fare lavorare di più i dipendenti, allora mi schiero nelle fila di chi casserà questa ipotesi".

Qual è la cosa più imbarazzante / fastidiosa che è costretta a fare in campagna elettorale?
"Ricorderò questa campagna elettorale per la stanchezza e per essere stato meno presente in famiglia. Ci sono cose che si fanno più volentieri e altre meno, ma fanno tutte parte delle dinamiche della campagna".

Perché dovremmo votare lei
"Devo deludere chi si aspetta risposte soporifere e scontate relative all’essere estraneo ai poteri forti o banalità simili. L’UDC, e con il partito io stesso, ha dimostrato di avere visto nella direzione giusta in tempi non sospetti, anticipando i problemi e abbozzando soluzioni che fino a qualche mese fa nessuno coglieva e delle quali oggi tutti i partiti vantano la paternità. Però penso diversamente: penso ai cittadini ai quali, già da Granconsigliere, ho sempre dedicato tempo lasciando sempre aperte le mie porte. Se oggi qualcuno spaccia per proprie idee che non gli appartengono è del tutto relativo. Purché si facciano gli interessi del popolo cedo con gioia “la paternità” delle mie idee, che possono essere messe in pratica con il dialogo tra tutti i partiti di governo. E sia l’UDC sia il sottoscritto hanno già ampiamente dimostrato di sapere dialogare con tutti, senza pregiudizi né remore, nell’interesse dei cittadini".

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE