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CANTONECosti sociali delle separazioni. La causa? Il diritto del divorzio

18.04.15 - 06:00
Gianfranco Scardamaglia, Coordinatore del Movimento Papageno e Candidato al Gran Consiglio per la Lega dei Ticinesi
Costi sociali delle separazioni. La causa? Il diritto del divorzio
Gianfranco Scardamaglia, Coordinatore del Movimento Papageno e Candidato al Gran Consiglio per la Lega dei Ticinesi

Già nell’estate 2011 il Movimento Papageno ha scritto all’On. Beltraminelli in merito alla precaria situazione economica dei separati/divorziati in Ticino, manifestando desiderio e disponibilità ad incontrarlo per spiegare in dettaglio le problematiche. A tutt’oggi nessuna risposta dal Ministro. Ora, all'improvviso, egli lamenta un’esplosione dei costi dell’assistenza e ne evidenzia l'alta percentuale di divorziati (il 40%) tra i beneficiari, sottolineando come le separazioni coniugali abbiano "molte implicazioni finanziarie".

Colgo l’occasione per chiarire un fatto importante: i costi sociali delle separazioni e dei divorzi sono fondamentalmente causati dal diritto e dalla giurisprudenza (federale e cantonale). Infatti, il diritto in vigore e le recenti modifiche legislative, discusse e ratificate dai politici federali eletti dalla popolazione, non tutelano la bigenitorialità e la custodia condivisa dei figli né l’equo mantenimento finanziario dai due genitori. È un diritto che non incita alla ricerca dell’indipendenza economica degli ex coniugi o conviventi. Al contrario, spinge i genitori creditori alimentari all’improduttività professionale e al conseguente sostegno economico dell’altro genitore e dello Stato, e riduce i genitori debitori alimentari (i padri) all’indebitamento cronico togliendo loro ogni stimolo professionale, sociale ed affettivo. Questo diritto impedisce il dialogo, fomenta la lite e la prevaricazione del genitore affidatario su quello non affidatario: i figli e tanti padri ne sono le prime vittime.

Gli esorbitanti costi sociali generati ricadono sull’intera collettività ma ne beneficiano solo alcune categorie professionali (ad es., avvocati, psicologi, operatori sociali). In un simile contesto giuridico i costi continueranno ad aumentare esponenzialmente. I politici devono radere al suolo l’attuale diritto del divorzio e ricostruirlo su basi moderne e a tutela della bigenitorialità, dell’affido condiviso e del mantenimento finanziario dei figli da entrambi genitori. Nel mentre, le autorità competenti (pretori, giudici, arp) devono decidersi ad applicare il diritto in vigore in modo equo e senza pregiudizi.

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