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CANTONESostituisci residenti con frontalieri? Ora paghi

31.03.15 - 07:44
Oreste Pejman, Candidato al Gran Consiglio numero 28 Lista 8
Sostituisci residenti con frontalieri? Ora paghi
Oreste Pejman, Candidato al Gran Consiglio numero 28 Lista 8

I frontalieri sono una risorsa positiva per il Cantone, fino a quando vengono assunti per dei posti di lavoro dove non esiste già una figura adatta in Ticino. Avviene invece una sostituzione di manodopera indiretta quando un imprenditore assume manodopera d’oltre confine nonostante per quello stesso lavoro esista già in Ticino una figura formata e adeguata, alla ricerca d’impiego. Un imprenditore che agisce così è spinto il più delle volte da un fattore economico, dato che un frontaliere costa molto meno per la stessa prestazione di lavoro. Esiste quindi una concorrenza tra residenti e frontalieri non sul merito e sulle competenze, ma sul salario. Questa concorrenza non tiene quasi più conto della meritocrazia ed è distruttiva, poiché spinge i salari verso il basso.

Il popolo per tutelarsi ha scelto con il 9 febbraio la preferenza ai residenti e i contingenti. Ora bisogna applicare questa decisione, provando a trovare un accordo con la UE. Esiste però la paura che il Consiglio federale ci possa portare a una seconda votazione oppure che non applichi il 9 febbraio all’accordo di libera circolazione con la UE. Il Ticino non può aspettare 3 anni senza certezze, e deve quindi puntare fin d’ora ad una misura in aggiunta al 9 febbraio, ossia complementare, per fermare questa concorrenza distruttiva tra residenti e frontalieri.

L’idea è quella di una imposta sull’assunzione di frontalieri da far pagare agli imprenditori, ma solo nel caso in cui per quello stesso lavoro esista già un residente adeguato in disoccupazione. Così facendo il frontaliere costerebbe all’imprenditore quanto il residente, e l’assunzione non si baserebbe unicamente sul costo, ma darebbe maggiore spazio al merito e alle competenze.

Questa misura quindi andrebbe a colpire solo e solamente quegli imprenditori che puntano a una sostituzione di manodopera indiretta tra residenti e frontalieri, e dal punto di vista burocratico sarebbe un incentivo all’assunzione di residenti. Si creerebbe così una concorrenza sostenibile, che non discriminerebbe più i residenti, che sarebbe quindi una misura di diritto giustificata, che porterebbe a una uguaglianza di fatto, e che addirittura tenderebbe a dare una preferenza ai residenti.

Un’altra misura complementare consiste nel dare, nel momento dell’attribuzione degli incentivi, un importante peso alla percentuale di residenti assunti o in formazione dalle imprese, in base al settore di queste ultime. In conclusione si deve optare, come fatto a Ginevra, per dei contratti con le aziende che si insediano in Ticino, chiedendo, in base al settore e alle possibilità, di assumere una percentuale minima di residenti.

Sono misure che quindi sostengono l’assunzione di residenti e che vanno a colpire solo le imprese che hanno come obiettivo la sostituzione diretta o indiretta di residenti con frontalieri, senza intaccare le imprese che assumono frontalieri per una reale necessità.

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